Da Tiziano a Romanino: a Santa Giulia i maestri del Cinquecento

Taglio del nastro, in serata, per la mostra «Tiziano e la pittura del Cinquecento tra Venezia e Brescia», aperta da domani all’1 luglio a Santa Giulia.

Una cerimonia con un fuori programma non di poco conto: durante la presentazione dell’allestimento, il presidente di Brescia Musei, Massimo Minini, ha annunciato le proprie dimissioni. Una scelta che l’assessore alla Cultura, nonché vicesindaca, Laura Castelletti, ha commentato così: «È riuscito a sorprendermi anche stavolta».

 
Tornando all’allestimento, il direttore di Brescia Musei, Luigi Di Corato, ha definito la mostra «epocale», mentre il sindaco Del Bono ha parlato di «un'operazione di sistema», che eleva Brescia a capitale della cultura. Insomma, la mostra su Tiziano è un nuovo tassello che mostra i punti di forza e di valore della nostra città, in una settimana che ha già visto la riapertura della pinacoteca Tosio Martinengo e che venerdì scoprirà palazzo Tosio.

A Santa Giulia il percorso tra Moretto, Savoldo, Romanino e Tiziano racconta il rapporto artistico tra Brescia e Venezia, le influenze in un equilibrio tra dipendenza e indipendenza dalla Serenissima.

 

 

Sessanta le opere esposte nelle sale, arrivate dai musei del mondo, da Washington e Atlanta fino al il Pushkin Museum di Mosca passando per il Prado di Madrid. Opere, in alcuni casi, per la prima volta in Italia e in Europa. 

Affascinante e coinvolgente la ricostruzione multimediale del polittico Averoldi, di casa nella chiesa dei santi Nazaro e Celso, impossibile da spostare in Santa Giulia.

Il biglietto d’ingresso a 13 euro, lo ricordiamo, consente l'accesso anche alla Pinacoteca Tosio Martinengo e al Museo Diocesano. Centrale, ancora una volta, la collaborazione con Ubi Banca, main sponsor della mostra.