Cultura

Da Sergio Leone alla regia: Clint Eastwood compie 90 anni

Iris gli dedica un'intera giornata, dalle 9 alla seconda serata compresa con la maratona «Clint 90»
  • I 90 anni di Clint Eastwood
    I 90 anni di Clint Eastwood
  • I 90 anni di Clint Eastwood
    I 90 anni di Clint Eastwood
  • I 90 anni di Clint Eastwood
    I 90 anni di Clint Eastwood
  • I 90 anni di Clint Eastwood
    I 90 anni di Clint Eastwood
  • I 90 anni di Clint Eastwood
    I 90 anni di Clint Eastwood
  • I 90 anni di Clint Eastwood
    I 90 anni di Clint Eastwood
  • I 90 anni di Clint Eastwood
    I 90 anni di Clint Eastwood
  • I 90 anni di Clint Eastwood
    I 90 anni di Clint Eastwood
  • I 90 anni di Clint Eastwood
    I 90 anni di Clint Eastwood
  • I 90 anni di Clint Eastwood
    I 90 anni di Clint Eastwood
AA

Clint Eastwood compie 90 anni. Attore, regista, compositore e produttore; quattro premi Oscar vinti oltre a un César, sei Golden Globe e quattro David di Donatello.
E così Iris gli dedica un'intera giornata, dalle 9 del mattino alla seconda serata compresa, di questa domenica, con la maratona «Clint 90».

L'artista - che secondo Sergio Leone recitava con due espressioni: «con il cappello e senza il cappello» sarà sugli schermi per 15 ore di fila.

Un uomo dal carattere chiuso e ruvido, anarchico libertario e anticonvenzionale. Un attore dallo sguardo magnetico e l'andatura dinoccolata. Un regista-artigiano, che ama pochi movimenti di macchina, la profondità di campo, il senso dello spazio e filma con un piglio epico che tende all'elegiaco.

La sfilata di capolavori: si comincia alle 90 con «Dove osano le Aquile» (1968) e si prosegue alle 120 con «Una 44 Magnum per l'Ispettore Callaghan» (1973). Alle 14.30 arriva «Gran Torino» (2008) e alle 16.30 «Il texano dagli occhi di ghiaccio» (1976). Alle 19 è la volta de «Gli spietati» (1992).
Alle 21.15 tocca a «Brivido nella notte» (1971), prima opera registica di Eastwood, titolo assente dalla TV generalista da cinque anni e dalla prima serata addirittura dai primi '80. Con cameo di Donald Siegel, il film è un piccolo capolavoro a basso costo, minimalista, frutto di un'ottima sceneggiatura e pochi interpreti ma di classe, girato in una manciata di bellissimi luoghi (la sua Carmel) e una fotografia che incornicia splendidamente interni ed esterni.
Alle 23 chiude la maratona un altro gioiello: «Mystic River» (2003), che ha ricevuto un doppio Oscar (uno per il miglior attore protagonista, Sean Penn, e uno per il non protagonista, Tim Robbins) e due Golden Globe (per il miglior attore in un film drammatico e il miglior attore non protagonista). 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia