Da bresciani possiamo essere molto orgogliosi di Cristina Caprioli
![Cristina Caprioli durante la performance del 2023 al teatro Grande - Foto New Reporter Favretto © www.giornaledibrescia.it](https://api.gdb.atexcloud.io/image-service/view/acePublic/alias/contentid/1csi7jbcy3n81jnv3ux/0/cristina-caprioli-durante-la-performance-del-2023-al-teatro-grande.webp?f=16%3A9&w=826)
Nei giorni scorsi ha ricevuto il Leone d’Oro alla carriera alla Biennale danza di Venezia, dopo trent’anni di carriera a dir poco brillante come coreografa. Ma chi è Cristina Caprioli e, soprattutto, quali sono i suoi legami con Brescia?
Cristina Caprioli è nata a Brescia nel 1953, figlia del pittore Adriano Grasso Caprioli (scomparso nel 2020), trascorrendo l’infanzia tra Gussago e la città. Danzatrice e coreografa, fin da giovanissima si è esibita in Europa e negli Stati Uniti. A New York, in particolare, ha vissuto tra i 26 e i 28 anni, età in cui stava formando la sua visione sulla danza.
![L'artista bresciano Adriano Grasso Caprioli, padre di Cristina - Foto New Reporter Favretto © www.giornaledibrescia.it](https://api.gdb.atexcloud.io/image-service/view/acePublic/alias/contentid/1csifa7chlar9yffhfu/0/l-artista-bresciano-adriano-grasso-caprioli-padre-di-cristina.webp?f=16%3A9&w=800)
In Svezia
Nel 1983 si è quindi stabilita in Svezia, a Stoccolma, dove negli anni Novanta ha fondato la compagnia indipendente ccap, con la quale produce performance e coreografie, ma anche installazioni, film, pubblicazioni, seminari e festival, promuovendo le ricerche interdisciplinari. Il decennio in cui fondò la sua compagnia, ha raccontato, è uno dei più significativi per la sua biografia professionale: «Ci furono quattro o cinque anni davvero interessanti nell’ambiente della coreografia postmoderna. Fu un periodo vitale di grande significato per me».
![Cristina Caprioli da tempo vive e lavora a Stoccolma](https://api.gdb.atexcloud.io/image-service/view/acePublic/alias/contentid/1cr4d2lr0io9d865bkn/0/cristina-caprioli-da-tempo-vive-e-lavora-a-stoccolma.webp?f=16%3A9&w=800)
Negli anni successivi ha lavorato con diverse istituzioni – come la 59North Dance Company (compagnia che raccoglie diversi danzatori provenienti dal Royal Swedish Ballet di Stoccolma) e la Göteborgsoperans Balettkompani – e ha portato in tutto il mondo le sue produzioni. Dal 2008 al 2013 è stata docente di Coreografia presso la Stockholm University of the Arts e da allora supporta e supervisiona il lavoro e lo studio di studenti e studentesse impegnati nei dottorati. Nel 2022 è stata inoltre professoressa ospite alla Freie Universität di Berlino.
Nel 2010 Caprioli e la compagnia ccap hanno partecipato alla Biennale di Venezia, settore danza, presentando in prima mondiale il lavoro «Cut-outs & Trees», prodotto dalla Biennale di Venezia con Dance Umbrella di Londra e Dansens Hus di Stoccolma.
La filosofia dietro la sua opera
La filosofia creativa dietro alla sua coreografia contemporanea – che è precisa, complessa e virtuosistica – è particolarissima. Parla di un «discorso critico in continuo movimento», ovvero di una danza che riflette su se stessa nell’esatto momento in cui si genera.
![Uno scatto dallo spettacolo «Scary solo» al teatro Grande - Foto New Reporter Favretto © www.giornaledibrescia.it](https://api.gdb.atexcloud.io/image-service/view/acePublic/alias/contentid/1csi7jbofzb7q2y05yo/0/uno-scatto-dallo-spettacolo-scary-solo-al-teatro-grande.webp?f=16%3A9&w=800)
Le sue ricerche le sono valse diversi riconoscimenti: il Leone d’Oro alla Carriera alla Biennale di Venezia è solo l’ultimo in termini di tempo. Nel 2021 ha infatti ricevuto la medaglia reale «Illis quorum meruere labores» per il contributo alle arti svedesi, mentre nel 2008 è stata insignita del Cullberg price e nel 2013 del Gannevik stipendium. Nel 2024 oltre al Leone d’Oro è stata premiata con la Carina Ari Medal.
L’ultima esibizione in città è stata nel 2023: a marzo portò «Scary solo» al Teatro Grande, una produzione del 2020.
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