Cultura

Da Brescia fino a Stoccolma per salire sulla vetta di Olimpia

C’era una pattuglia di sette ginnasti bresciani nel team azzurro che nel 1912 vinse l’oro nella gara a squadre
L’allenatore della quadra di ginnastica era Cornelio Cavalli, nato a Ghedi
L’allenatore della quadra di ginnastica era Cornelio Cavalli, nato a Ghedi
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Non 2022, non 2021, ma 1912. Non Pechino, non Tokyo, ma Stoccolma. Oggi come allora: Olimpiadi. Centodieci anni fa la squadra di ginnastica italiana - che l’11 luglio avrebbe gareggiato nella capitale scandinava - si allena nella nostra città. Sette sono i bresciani coinvolti. Cinque i titolari (Paolo Salvi, Giovanni Mangiante, Giorgio Zampori, Lorenzo Mangiante e Umberto Zanolini), due le riserve (Vincenzo Marini e Armando Tomaselli).

La squadra, composta da 22 ginnasti, è presentata al largo pubblico al Teatro Sociale il 5 luglio 1912. I bresciani corrono a prenotarsi al «Camerino del Teatro» per poter assistere agli esercizi che svolgeranno la settimana successiva alla V Olimpiade. L’ingresso costa una lira. Per sedersi in poltrona è necessario aggiungere un sovraprezzo sempre di 1 lira, in loggione di 0,50 centesimi, nei palchi di prima fila di 8 lire, di 4 lire in quelli di seconda fila.

Una «vera folla», riportano le cronache del tempo, accorre al Sociale. I primi applausi - dopo l’esecuzione della sinfonia da «La gazza ladra» di Gioacchino Rossini - erompono irrefrenabili dal pubblico. Sfilano i ginnasti delle Società Federate di Brescia: la Forza e Costanza, la Victoria e la Gymnasium. Seguono gli esercizi a corpo libero dell’intera squadra nazionale, individuali e collettivi. Dal 26 giugno i ginnasti si trovavano a Brescia per l’allenamento, ricorda nella sua Relazione il giornalista triestino Aldo Boiti (1874-1947), membro della Commissione tecnica della Federazione Ginnastica Nazionale Italiana.

La scelta della nostra città risulta «felice sia per la posizione geografica, centrale per i ginnasti», sia per l’accoglienza entusiasta della «nobile popolazione bresciana», sia per l’organizzazione della preparazione sportiva collettiva e degli alloggi degli atleti, coordinata dalle tre società ginnastiche bresciane. Il 6 luglio è una folla delle grandi occasioni quella assiepata in stazione per salutare gli olimpionici in partenza.

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Alle 18.30 è il diretto per Verona. Direzione: Stoccolma. Tappe intermedie: Ala, Innsbruck, Monaco, Berlino. Le «festose testimonianze d’affetto e di augurio» che i bresciani non si lesinano a tributare ai fortunati scelti per le Olimpiadi sono accompagnate dal suono di inni patriottici e dalla marcia reale. In carrozze di terza classe. Gli atleti si accontentano di prendere posto in «un grande carrozzone di terza classe» fino a Trento.

l resto del viaggio, sino a Monaco, non è dei più confortevoli. Si accomodano su un treno dalle «vetture affollatissime - ricorda il giornalista Boiti. Stentano a trovare un posto per dormire con una comodità meno che modesta». Alle 18.42 del 7 luglio la squadra arriva alla stazione di Berlino. I bagagli sono caricati su un carro e la squadra si avvia a piedi verso l’albergo. Non c’è tempo se non per una cena frugale nel ristorante italiano, la «Cooperativa di Milano». La squadra deve riposare: un treno «gremito» l’attende l’indomani mattina. A Stoccolma viene alloggiata nel «Betlemseminaret»: è - ricorda Boiti - un convitto dalle «pulite stanzette. Gli atleti, specialmente il colossale Lenzi, dovettero trovarsi a disagio nel corto lettuccio delle educande».

Il giorno del «clamoroso» trionfo arriva l’11 luglio. La squadra di ginnastica italiana sbaraglia gli avversari. Vince con un punteggio di 53.05 punti su 54, staccando di 8 punti l’Ungheria (45.45) e di 17 l’Inghilterra (36.90).

A Brescia fervono i preparativi per accogliere al ritorno la squadra olimpionica. Il sindaco di Brescia, l’avvocato Girolamo Orefici, insieme alle tre società federate ginnastiche cittadine, è il regista della grande manifestazione in calendario per venerdì 19 luglio. Rimbalza sulla stampa la possibilità per «numerosissimi cittadini» e per un «eletto stuolo di signore» di partecipare al «banchettissimo» che si terrà in Crocera di San Luca. La quota è di 4 lire. Si può acquistare il biglietto per il banchetto presso le sedi delle società sportive, alla Borsa Nuova, dalla Bottigliera Ferrandi, al Caffè Testi, all’Aquarium sia di corso Zanardelli sia in piazza del Comune, infine al Bar Milano.

Si invitano i bresciani ad accogliere con entusiasmo gli eroi di Stoccolma esponendo le bandiere nazionali dalle loro case lungo il percorso del corteo che si snoderà dalla stazione ferroviaria alla piazza del Comune, passando per Piazza Roma, Corso Vittorio Emanuele, Corso Palestro e via X Giornate. È una giornata di gioia e di entusiasmo. Lo stesso entusiasmo e la stessa gioia con cui i bresciani hanno accolto il trionfo alle recenti Olimpiadi di Tokio, del loro concittadino Marcel Jacobs.

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