Così Brescia ha rilanciato il video della 16enne Angelina Jolie
«Feci esordire una sedicenne Angelina Jolie nel video di "Alta marea" di Antonello Venditti».
Alzi la mano chi, tra quanti hanno assistito sabato sera allo show di Roby Facchinetti e Pinguini Tattici Nucleari da Palazzo Facchi a Brescia, non è corso a recuperare le immagini di quel «minifilm» di Stefano Salvati, regista della clip, intervenuto alla manifestazione dalla dimora storica nel centro della nostra città in quanto ideatore e direttore di IMAGinACTION, il Festival internazionale del Videoclip (prodotto da Raffaella Tommasi), nell’ambito del quale è avvenuto la diretta Facebook.
All’epoca, primissimi anni Novanta, era molto attivo a Los Angeles e proprio nella città natale di Angelina Jolie incrociò l’allora modella destinata a un futuro cinematografico radioso. Ne intuì subito la capacità di bucare lo schermo, ma a colpirlo furono anche tratti somatici che avrebbero potuto essere assimilati a quelli di una bellezza mediterranea, adatti ad una clip di un artista tricolore (per quanto «Alta marea» fosse la cover di «Don't Dream It's Over» degli australiani Crowded House, capitanati da Neil Finn). Del resto, Angelina sognava l’Italia e avrebbe voluto venire a vivere qui. Magari sarebbe successo davvero, se Salvati non l’avesse scartata nel 1995 al casting del film degli 883, «liberandola» per la produzione statunitense che le avrebbe poi fatto da trampolino di lancio verso Hollywood. E dunque? «Se fosse venuta avrebbe fatto la Velina e sposato un calciatore», scherza oggi il regista.
Per quanto riguarda IMAGinACTION, il Festival vero e proprio si svolgerà in agosto a Forlì. Brescia è stata la seconda tappa di avvicinamento (dopo quella a Torino, nella Mole Antonelliana, con Noemi e Willie Peyote). Il set nella storica dimora bresciana è stato allestito sul versante tecnico da Diego Spagnoli, il brescianissimo «stage manager» di Vasco Rossi, e la chiamata nella Leonessa d’Italia di artisti di casa a Bergamo è stata fatta, anche, nel nome del comune titolo di Capitale italiana della Cultura nel 2023.
Dopo l’introduzione con Stefano Salvati, primi a prendere la scena sono stati i Pinguini Tattici Nucleari (in formazione ridotta per ragioni di distanziamento), che, sollecitati dal giornalista Paolo Giordano, sono andati vanno avanti e indietro nel tempo a suon di aneddoti, conditi da un medley di pezzi degli esordi (come «Il volo») e da successi più recenti («Scooby Doo»).Roby Facchinetti ha scelto invece una narrazione atipica: il racconto appassionato e romantico dei primi anni dei Pooh, a fine anni 60 e inizio 70. Un’epoca decisiva per ciò che è venuto dopo, anche su scala mondiale. Il finale ha visto a braccetto PTN e Facchinetti, che nei suoi giovani concittadini ha ritrovato lo spirito degli stessi Pooh, con le note trascinanti di «Piccola Katy», cantata dietro le quinte anche dagli addetti ai lavori.
Per chi non avesse potuto assistere alla diretta, la registrazione della serata è ancora disponibile online (vedi qui sopra).
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