Cultura

Cosa fare a Brixia? Una partitella tra amici a Porta Paganora

Inglobata nella porta viscontea a ridosso dei portici è un'antica tabula lusoria: una sorta di scacchiera ante litteram
  • Giocare a Brixia: la tabula lusoria di Porta Paganora
    Giocare a Brixia: la tabula lusoria di Porta Paganora
  • Giocare a Brixia: la tabula lusoria di Porta Paganora
    Giocare a Brixia: la tabula lusoria di Porta Paganora
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    Giocare a Brixia: la tabula lusoria di Porta Paganora
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Metti un giorno un po’ noioso. Un’attesa imprevista. Che fare per ingannare il tempo? A Brixia di certo l’opportunità di andare a bersi un caffé o di sfogliare una rivista ancora non c’era. Ma quella di intrattenersi con gli amici per una partitella improvvisata sì. Non a calcio, chiaramente, ma a giochi assimilabili agli scacchi o all’odierno filetto sì. Tanto più che l’equivalente delle moderne scacchiere era a disposizione direttamente sulla pavimentazione delle vie.

Proprio così. Lastre di marmo del fondo stradale, infatti, venivano incise con pazienza da chi voleva poi divertirsi in compagnia. Queste lastre andavano sotto il nome di tabulae lusoriae (tavolette da gioco, per l’appunto), e se non avevano il dono dell’essere tascabili e facilmente trasportabili, avevano certo il pregio della durevolezza. Riprova ne è che almeno due di quelle presenti a Brixia sono giunte sino a noi.

Una, la più facilmente visibile, si trova sotto Porta Paganora (quasi un segno…), nella via omonima che collega i Portici X Giornate alla retrostante piazza Duomo. Nella torre fortificata che faceva parte della Cittadella Nova realizzata dai Visconti dal 1337 fu inglobata all’ingresso (lato via X Giornate), come materiale di reimpiego, anche una tabula lusoria di uno dei giochi che andava per la maggiore a Brixia: il ludus latruncolorum (o dei Latruncoli), una sorta di scacchi con pedine che avevano differenti ruoli ma delle cui regole sappiamo poco.

Esistevano tra i romani anche altri giochi come quello assai diffuso previsto dalla tabula duodecim scriptorium, o gioco delle dodici linee. Due sfidanti muniti di 12 pedine (6 bianche l’uno, 6 nere l’altro) e di due dadi, avevano come obiettivo quello di portare le proprie pedine dalla casella d’inizio a quella di arrivo prima dell’avversario, potendo avanzare di tante caselle quale era il numero ottenuto col tiro dei dadi.

Per la cronaca, l’altra tabula lusoria conservata a Brescia è proprio al Foro, vicino alla colonna più imponente.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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