Cosa c’è nella borsa delle donne? Il nuovo libro di Adriano Baffelli

Francesca Marmaglio
Impegno, sacrifici e determinazione di venti donne (tra cui il nostro direttore Nunzia Vallini) raccontati dallo scrittore. Parte del ricavato verrà devoluto all’associazione «Casa delle donne»
Un libro contro la violenza sulle donne
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Cosa c’è nella borsa delle donne? Se l’è chiesto Adriano Baffelli, giornalista e scrittore, autore del libro «La borsa delle donne». L’ha fatto pensando a un progetto benefico in favore dell’associazione «Casa delle donne». Il risultato è un libro, «La borsa delle donne» appunto, che ha visto venerdì, nella galleria d’arte Gare 42, il lancio delle prevendite: con un crowdfunding che partirà nei prossimi giorni si raccoglieranno fondi per la stampa del libro e per ogni copia venduta parte del ricavato sarà devoluto all’associazione che aiuta le donne vittime di violenza.

«Ho scoperto grazie alle donne che ho intervistato - dice Baffelli - che dentro le loro borse ci sono approcci plurimi, tante riflessioni interessanti, impegno, determinazione, sacrifici, difficoltà e sofferenze, ma anche grande capacità di riuscire a raggiungere risultati non solo per sé ma anche per la collettività, creando così valore aggiunto».

Venti donne, bresciane e bergamasche, che si sono distinte, non senza difficoltà, nel loro ambito lavorativo e nella vita: da Camilla Baresani a Cristina Fogazzi, da Cristina Parodi al nostro direttore Nunzia Vallini. All’interno del libro tutte raccontano la tematica femminile, il loro approccio al mondo del lavoro, gli ostacoli che hanno dovuto superare. E tutte sono state ritratte dal maestro Renato Missaglia: il ricavato della vendita anche delle 20 opere dell’artista di fama internazionale sarà devoluto a Casa delle Donne: «Sono opere uniche che mi sono impegnato a donare perché credo sia importante che chi ha ottenuto tanto dalla vita debba aiutare chi ne ha più bisogno» ha detto il maestro.

Grata l’associazione e in particolar modo la sua presidentessa Viviana Cassini: «Quando ci hanno fatto questa proposta abbiamo accettato subito - ha detto -, perché si parla di donne, perché si parla di donne che hanno avuto successo e che quindi possono dare un messaggio di speranza a quelle che invece sono in difficoltà: per far capire loro che è possibile cambiare vita, riscattarsi. Abbiamo accolto la proposta perché ci aiuterà economicamente a sostenere i progetti e il supporto che quotidianamente diamo alle nostre donne e anche perché la cultura, in questo caso l’arte, può trasmettere messaggi importanti».

Il primo obiettivo, quindi, con l’apertura del crowdfunding è raccogliere più donazioni possibili: «Speriamo che le persone ci seguano in questo percorso di sostegno delle donne in difficoltà - ha concluso Baffelli -. E spero anche sia un modo per sensibilizzare sulla violenza di genere: siamo stufi di leggere quotidianamente di femminicidi, è ora di dire basta».

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