«Con il mio Peng bambino-adulto denuncio gli autocrati violenti»
Dal 27 giugno all’8 luglio Fausto Cabra sarà impegnato. Molto impegnato. Porta infatti la sua firma (insieme a quelle di Marco Archetti e Silvia Quarantini, drammaturghi) la regia del progetto che il Centro Teatrale Bresciano ha pensato per Capitale della Cultura, «Le città invisibili, il futuro è un dovere», spettacolo itinerante che celebrerà Brescia attraverso una grande epopea. Ma nel frattempo Fausto Cabra non sta certamente fermo.
Guarito dopo la disavventura nell’«Amleto» al Teatro Argentina (si beccò uno specchio in faccia nella foga della scena del duello, rompendosi il naso proprio durante una delle ultime repliche), l’attore e regista bresciano si è gettato sull’allestimento della pièce prodotta dal Ctb, ma non ha lasciato indietro il palco né la cinepresa. Lo si è visto anche in tv recentemente: ha fatto un’apparizione nella serie «A un passo dal cielo» e chi lo conosce non ha tardato a riconoscerlo sullo schermo.
«In questo momento sto scendendo a Roma per girare "Addio al nubilato 2", prodotto da Amazon con la regia di Francesco Apolloni, con Laura Chiatti e Chiara Francini - ci racconta in questi giorni -. Ma soprattutto sono in scena con "Peng" di Marius Von Mayenburg, che arriverà al Teatro Elfo Puccini di Milano da oggi al 9 giugno».
Bambino-adulto in scena
Qui la sfida attoriale è davvero considerevole: come nel suo «La storia» Cabra aveva fatto recitare a Francesco Sferrazza Papa il ruolo di Useppe bimbo, qui l’attore deve interpretare un bambino tra gli zero e i quattro anni, tuta dell’Adidas e capricci a profusione.
«Ci tengo che qualcuno di Brescia venga a vedermi», sorride, «perché attraverso la storia infantile del cattivo, egoico, violento, aggressivo, misogino e politicamente scorretto Peng porto in scena una grande parodia dei grandi autocrati contemporanei. Bolsonaro, Trump, Putin, ma anche qualcuno di nostrano, come Berlusconi. Il 90% di quello che Peng dice sono citazioni di questi personaggi. È un lavoro molto forte, ma anche molto comico, e soprattutto impressionante».
Ora è qualche tempo che Cabra è Peng, e la cosa lo appaga. «Sono molto soddisfatto, anche se è una bella sfida. Sferrazza Papa è l’unico altro bambino italiano interpretato da un adulto; lì il ruolo era esattamente agli antipodi. Quello che mi tocca fare è l’opposto dell’Useppe di Elsa Morante. Mi sono molto divertito».
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