Cinema

Le serie tv da guardare se non partite per il ponte del 25 aprile

Cristiano Bolla
Netflix, Prime Video e le altre principali piattaforme streaming ospitano decine di opzioni da vedere e rivedere nel weekend lungo di questa settimana
Una persona che apre una piattaforma streaming sulla tv
Una persona che apre una piattaforma streaming sulla tv
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Aprile 2025 ha regalato a milioni di italiani due weekend consecutivi in cui poter fare le prime gite fuori porta della stagione, tempo permettendo. Dopo i giorni di Pasqua, tocca al Ponte del 25 aprile ma se invece di andare da qualche parte avete deciso di rimanere a casa, il weekend lungo può diventare l’occasione ideale per recuperare serie tv disponibili negli ormai molteplici e ricchi cataloghi delle piattaforme streaming più diffuse e utilizzate.

Abbiamo raccolto qualche consiglio, tra novità freschissime e titoli del recente passato che meritano una (ri)scoperta.

I titoli

L’attuale regina delle piattaforme (per numero di abbonati) Netflix ha diffuso negli ultimi giorni «Black Mirror», serie distopica che offre uno sguardo sempre attuale e disturbante sulle derive della tecnologia e della società, è tornata con una settima stagione composta da sei episodi, tra i quali spiccano i bellissimi «Gente comune» e «Eulogy»; se non conoscete la serie, questo ponte può servirvi per guardare un episodio dietro l’altro: ogni puntata è auto-conclusiva, quindi non l’alto numero di episodi non deve spaventarvi.

Potrebbe benissimo essere una storia alla «Black Mirror» anche la recente serie Netflix che ha scalato le classifiche delle più viste di sempre e che ha innescato un importante dibattito sociale: chi cerca qualcosa di più vicino al nostro vissuto troverà in «Adolescence» una delle novità più interessanti degli ultimi mesi, un thriller che racconta il lato oscuro dell’adolescenza con uno sguardo autentico e glaciale. In alternativa, per chi ama i toni più cupi e le atmosfere epiche, «American Primeval» è un western moderno e brutale che rilegge le origini dell’America in chiave cruda e potente, scritto dallo stesso sceneggiatore di «The Revenant» con Leonardo DiCaprio e uscito solo pochi mesi fa su Netflix.

Per qualcosa di più divertente ci rivolgiamo al catalogo Prime Video: il weekend lungo può diventare il momento ideale per immergersi nell’ironia tagliente di «Fleabag», capolavoro firmato Phoebe Waller-Bridge: due stagioni tanto brevi quanto perfette, tra humour corrosivo e commozione sincera. In chiave più italiana, «Sconfort Zone» è una rivelazione recente: un ritratto ironico e disilluso della generazione millennial alle prese con precarietà, ansie e tentativi di rinascita, il tutto visto tramite la maschera comica di Maccio Capatonda. A completare il trittico e restando sulla comicità Made in Italy, in vista dell’arrivo della seconda stagione il ponte torna utile per recuperare gli episodi di «Pesci piccoli - Un'agenzia. Molte idee. Poco budget», prodotta e interpretata dal gruppo comico The Jackal.

Disney+ sorprende con alcune proposte meno convenzionali, ma che possono fare al caso vostro. È il caso di «Dying for Sex», toccante docu-serie in forma di fiction che racconta con onestà e leggerezza una storia di malattia, amicizia e libertà sessuale. Se l’anno scorso ve lo siete perso, invece, «Shōgun» è il kolossal da recuperare al più presto: un’epopea storica impeccabile nella messa in scena e nella narrazione, ambientata nel Giappone del XVII secolo e vincitrice di tutti i principali premi della scorsa stagione.

Per chi preferisce atmosfere thriller ma in una confezione con altrettanta qualità e capacità di tenere incollati gli spettatori per tutto il weekend, la recente «Paradise» fa al caso vostro: è un intrigante thriller nel quale si immagina che una parte di umanità sia sfuggita ad un disastro globale rifugiandosi in una cittadina costruita sotto una montagna, ma le cose prendono una brutta piega quando il Presidente degli Stati Uniti viene ucciso.

Il catalogo di Apple TV+ continua invece a distinguersi per la cura e l’originalità delle sue produzioni. «Scissione» è una delle serie più brillanti degli ultimi anni: una distopia aziendale affascinante, che indaga il confine tra lavoro e identità personale con una regia glaciale e ipnotica; è da poco uscita la seconda stagione e questa è l’occasione giusta per recuperarla tutta d’un fiato.

La piattaforma dell’azienda di Cupertino però sa anche come far ridere e due serie come «Ted Lasso» e «Platonic» sono ideali per farlo: la prima segue la storia di una fittizia squadra di calcio inglese allenata da un ex coach di football americano (Jason Sudeikis) ed è ormai considerata imprescindibile per tutti i fan del pallone; la seconda invece è una love story in chiave millenial tra due amici interpretati da Seth Rogen (protagonista anche della spassosa «The Studio», sempre su AppleTV+) e Rose Byrne.

Infine, Now e Sky propongono un’offerta ricca e variegata, che spazia dai grandi successi internazionali ai racconti italiani dal taglio autoriale. Da pochi giorni sono usciti i primi episodi della seconda stagione di «The Last of Us», ormai più di un semplice adattamento videoludico ma un vero e proprio cult imperdibile; se non avete visto la prima stagione, questo weekend è il caso di guardarne un episodio dietro l’altro.

«L’arte della gioia», tratto dal romanzo di Goliarda Sapienza, invece è una produzione italiana audace e sensuale che racconta la vita anticonvenzionale di Modesta nella Sicilia del Novecento, sotto la regia di Valeria Golino; è una mini-serie, ma è anche candidata a 14 David di Donatello e in vista della cerimonia di premiazione del 7 maggio può essere utile recuperarla. Chi ama la storia recente potrà scegliere tra riscoprire un piccolo capolavoro come «Chernobyl», la miniserie HBO che ricostruisce con tensione chirurgica il disastro nucleare del 1986, oppure «M – Il figlio del secolo», adattamento ambizioso del romanzo di Antonio Scurati che ripercorre l’ascesa di Mussolini con uno sguardo critico e contemporaneo.

A completare il panorama, suggeriamo di passare il ponte in compagnia degli 883 e della serie «Hanno ucciso l’uomo ragno», sorprendente docu-serie musicale che racconta la nascita del gruppo che ha fatto cantare intere generazioni di italiani.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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