Cinema

A Venezia con «Quasi a casa» c’è anche l’attrice bresciana Arrighini

La Redazione Web
Classe 1998, è una delle due protagoniste del film di Carolina Pavone che stasera apre Notti veneziane alla Mostra del Cinema
Lou Doillon e Maria Chiara Arrighini in Quasi a casa - Foto da Instagram
Lou Doillon e Maria Chiara Arrighini in Quasi a casa - Foto da Instagram
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Un film fresco e originale questo «Quasi a casa» di Carolina Pavone che passa oggi a Notti veneziane alla Mostra del Cinema e sarà in sala dal 5 settembre distribuito da Fandango + Circuito Cinema.

Echi di Mr. Ripley, ma senza delitto, questo rapporto sbilanciato che si instaura inevitabilmente tra Caterina (la bresciana Maria Chiara Arrighini), vent’anni e tanta voglia di fare la cantante musicista, e Mia (Lou Doillon), che cantante di successo lo è davvero.

Le due si incontrano per caso al mare, ma Caterina, inizialmente, e poco più di una groupie. Grazie allo strano rapporto che si crea tra le due per Margherita inizia quel percorso verso la maturazione che il film scandisce in tre distinti capitoli: Non guardare giù, Il futuro comincia lentamente e Quasi a casa. Un film sulla voglia di crescere, sulle inevitabili delusioni che si affrontano per farlo e sul successo che visto da molto vicino brilla molto meno di quanto sembri.

Le attrici e la regista

Maria Chiara Arrighini è nata a Brescia nel 1998, si è diplomata al liceo scientifico Calini e ha svolto tante esperienze di teatro dopo l’Accademia Silvio D’Amico di Roma. Questo film è il suo esordio cinematografico. Lou Doillon è attrice, musicista e modella franco-britannica che nel 1987 ha esordito al cinema in Kung-Fu Master di Agnès Varda, al fianco della madre Jane Birkin. E molto brava anche Carolina Pavone, classe 1994, assistente alla regia con Nanni Moretti nei film Mia madre, Tre piani e Il sol dell’avvenire, che esordisce proprio con Quasi a casa.

Nel cast anche: Michele Eburnea, Stefano Abbati, Lucrezia Mandolesi, Teodoro Giambanco e Francesco Bianconi dei Baustelle. Il film è prodotto da Sacher Film e Vivo film con Rai Cinema in associazione con Totem Films ha le musiche di Coca Puma.

«I personaggi di Caterina e Mia hanno iniziato a prendere forma nella mia testa quando anch’io stavo affrontando il delicato momento dell’inizio e cercavo una mia strada nella vita adulta – dice la regista –. Più le immaginavo interagire e parlarsi, più ero curiosa di scavare nelle dinamiche del loro rapporto complesso. Caterina e Mia non sono amiche, non sono amanti, non sono madre e figlia e non lavorano insieme: era proprio la natura indefinita del loro rapporto che mi ha catturata e che ho deciso di esplorare». E ancora Carolina Pavone: «Le premesse di questo rapporto sembrerebbero incredibilmente magiche, ma Caterina realizzerà presto quanto possa essere pericoloso. Non si finisce mai di avere paura e di essere insicuri – conclude –, ma quando capiamo di appartenere a un luogo, e che per noi quel luogo è casa, dobbiamo fare tutto il possibile per non lasciarlo mai». 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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