Cinema

Jacobs in pista e dietro le quinte nella serie di Netflix

Simone Pagliuca
La prima stagione di «Sprint» racconta il mondo dei velocisti, dagli allenamenti alle difficoltà fino alla vita privata: «La troupe si è subito innamorata della storia di Marcell, ci sarà anche nella seconda stagione»
Marcell Jacobs vince i 100 metri alle Olimpiadi di Tokyo
Marcell Jacobs vince i 100 metri alle Olimpiadi di Tokyo
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Un allenamento che dura anni per correre solo una manciata di secondi. Sacrifici, sforzi e sudore; poi uno sparo, la partenza e in pochi battiti di ciglia, è tutto finito. È il mondo dei velocisti dell’atletica leggera, caduto sotto la lente d’ingrandimento del colosso statunitense Netflix, che ha deciso di realizzarne una docuserie.

Si intitola «Sprint» ed è online da martedì 2 luglio, con 6 episodi dalla durata di circa 40 minuti ognuno. Tra i protagonisti assoluti del documentario spicca Marcell Jacobs, il velocista di Desenzano del Garda attuale campione olimpico ed europeo nei 100 metri piani.

Il focus è sulle atlete e sugli atleti più veloci del globo, in particolare quelli che hanno corso tra le Olimpiadi di Tokyo 2020 e i Mondiali di atletica leggera di Budapest del 2023. Lo scopo della produzione, che è la stessa di «Drive to Survive» dedicata alla Formula 1 e di «Break Point», che racconta il tennis, è quello di fare luce sugli allenamenti, sulle difficoltà e sulla vita dei velocisti dei 100 e 200 metri, per allargare sempre più la cerchia degli appassionati del settore e per incentivare il fattore «show» anche in questo sport.

I retroscena

La cover della serie Sprint su Netflix
La cover della serie Sprint su Netflix

Aspetti che hanno toccato, dunque, anche la vita di Jacobs. Atleta che in quel periodo aveva raggiunto l’apice della sua carriera, ma aveva anche incontrato numerose difficoltà a causa dei tanti acciacchi. «La troupe che ha lavorato alla serie si è subito innamorata della storia di Marcell – confida Simone Forlani, che da anni crea contenuti per l’immagine dell’atleta bresciano –. Un po’ per lo stretto rapporto che lo lega alla sua famiglia, un po’ per la sua carriera, in quel periodo caratterizzata da alti e bassi». Nella prima puntata della serie, infatti, emergono i momenti in cui Jacobs era alle prese con i suoi infortuni e con tutta la pressione che l’oro olimpico gli aveva addossato. «Il team di Netflix ha seguito Marcell dalla primavera del 2023 – dice Simone –. Sono stati con lui a Roma, ai suoi allenamenti e anche alla Diamond League di Parigi, dove arrivò penultimo. Anche perché era la prima gara post infortunio e si era trovato subito a competere con i top del momento. Ma nonostante questo, cosa c’era di meglio di un racconto del tipo "come si rialzerà il re olimpionico?"».

Oltre le corsie

Competizioni a parte, il documentario ha toccato anche diversi aspetti della vita di tutti i giorni degli atleti: «Nella serie si vede il compleanno di suo figlio Antony, viene ripresa la moglie Nicole. Insomma, le telecamere sono entrate anche dentro casa», dice Forlani. E nonostante questo, c’è da dire che anche Jacobs è rimasto entusiasta del risultato: «Gli addetti ai lavori sono stati di una professionalità unica. Discreti, rispettosi della privacy e molto disponibili».

Nemmeno il tempo di far uscire la prima stagione che Netflix sta già girando la seconda, incentrata sulle Olimpiadi di Parigi che si terranno dal 26 luglio. «Su Internet è già ufficiale e posso dirvi che sicuramente ci sarà di nuovo anche Marcell. Dopo Tokyo 2020 il movimento dell’atletica è cresciuto molto in Italia e speriamo che progetti del genere, che hanno una risonanza mondiale, possano sortire lo stesso effetto» conclude Forlani. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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