Il Cinema Moretto pronto a festeggiare un anno di attività

Enrico Danesi
In tutto il 2024 proiettati circa 250 film, di cui una settantina in lingua originale, per oltre 6.500 spettacoli cinematografici
Il Cinema Moretto © www.giornaledibrescia.it
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Un anno di Moretto, il «cinema boutique» di Brescia. La multisala cittadina della famiglia Quilleri lo compirà ufficialmente il 27 dicembre, ma intanto lo ha festeggiato con un evento di beneficenza a favore della Fondazione Emanuela Quilleri Onlus (che dal 2017 programma e gestisce la sala costruita all’interno degli Spedali Civili per lo svago dei bambini ricoverati): la proiezione in anteprima di «Diamanti», il nuovo film di Ferzan Özpetek, presente in sala (se ne parla a fianco).

Unicità

Tomaso Quilleri, anche a nome dei fratelli Jacopo e Lorenzo, ha snocciolato numeri che rendono l’idea di come la «scommessa Moretto» – che rappresenta un unicum in Italia – sia stata vincente: «Alla fine del 2024 avremo proiettato circa 250 film, di cui una settantina in lingua originale, per oltre 6.500 spettacoli cinematografici, con una percentuale di titoli d’essai che si attesta intorno al 65% del totale».

Guardando ai 200 posti complessivi del Moretto, molti ritenevano che l’investimento non fosse sostenibile. Siamo tuttavia riusciti a tenere alta l’occupazione media, in un locale vivo 365 giorni all’anno, con una programmazione quotidiana dalle 11 fino a tarda sera, differenziata e trasversale, che ha integrato pure eventi privati e corporate, oltre a ospitare serate di musica live nell’area lounge del cocktail bar».

Controtendenza

Tomaso ha poi chiosato: «Siamo in controtendenza rispetto al leggero calo che il cinema italiano ha fatto registrare nel 2024 in confronto al notevole ’23. D’altronde, se le cose sono fatte bene, l’offerta stimola la domanda, la influenza».

Grande gioia ha espresso il patriarca, David Quilleri, che ha ringraziato i bresciani: «Ci gratifica la risposta delle persone, di un pubblico che ha (ri)scoperto il piacere del cinema in sala. Con la Oz avevamo ricevuto anche critiche da chi riteneva che la sua apertura depauperasse il centro storico. In realtà, proprio il successo duraturo della Oz ci ha consentito di fare senza assilli questo nuovo investimento, che è fonte di grandissima soddisfazione morale, per quello che offre alla città».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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