«Ferrari», l'esperto: «Molte licenze poetiche, ma il film è ben confezionato»
È andata in scena mercoledì sera alla multisala Oz l’anteprima del film «Ferrari». Diretta da Michael Mann, la pellicola si concentra su quattro mesi del 1957, ritenendo che lì siano confluiti gli snodi decisivi per il futuro di Enzo Ferrari e della scuderia di Maranello.
Protagonista, seppur per pochi minuti, anche Brescia con piazza Vittoria, da sempre cuore pulsante della Mille Miglia. Ne è un illustre esperto Paolo Mazzetti, che ha seguito la proiezione: «Le riprese automobilistiche - ha dichiarato - sono molto belle. La storia non si concentra sulla Mille Miglia, ma sulla figura di Enzo Ferrari: diciamo che ci sono molte licenze poetiche, alcuni aspetti sono stati completamente trascurati».
Per Mazzetti il film è comunque «ben confezionato, pur non corrispondendo molto alla realtà. Le macchine sono state abilmente ricostruite graficamente, sembravano molto simili alle originali. L'unica Ferrari autentica è quella gialla, che per l'occasione è stata parcheggiata all'interno della Multisala Oz».
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