Ciak e cast internazionale per il film di Andrea Corsini

Enrico Danesi
Il regista bresciano corona un sogno del 2019: tra le attrici Carolyn Bracken
Andrea Corsini e Carolyn Bracken sul set di «Ferine»
Andrea Corsini e Carolyn Bracken sul set di «Ferine»
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«C’è grande soddisfazione per essere riuscito a renderlo vero, reale. Ma ora questo film va fatto: sono nel pieno delle riprese, concentrato sull’obiettivo. Per lasciar fluire le emozioni, ci sarà tempo». Il regista bresciano Andrea Corsini, che il 4 ottobre compirà 44 anni, sta coronando un sogno inseguito a lungo, eppure mantiene i piedi ben saldi per terra, consapevole di essere soltanto a metà dell’opera. Il suo lungometraggio d’esordio, che internazionalmente prenderà il nome di «Beasts of Prey», in Italia (dove dovremmo vederlo nel 2025) si intitolerà «Ferine», come il premiatissimo corto in bilico tra thriller esistenziale e horror che l’ha ispirato (ottenendo oltre venti riconoscimenti nei festival di tutto il mondo), che il nostro concittadino presentò in concorso alla Settimana della Critica alla Mostra del Cinema di Venezia del 2019. Selezionato infine al Marché di Cannes, il progetto in espansione ha aperto all’autore le porte di una produzione di prestigio.

La svolta

Ne è passata di acqua sotto i ponti, da allora, anche a causa della pandemia e del conseguente rallentamento dell’industria cinematografica, ma Corsini non si è mai dato per vinto, venendo ripagato dell’attesa: nel set allestito tra Lombardia e Piemonte, si ritrova con attrici del calibro di Carolyn Bracken (stella del cinema di genere, protagonista di «Oddity», «The Quiet Girl», «You Are Not My Mother»), Carolin Goodall («Schindler’s List», «Hook», «Nymphomaniac») e Paola Lavini («Volevo nascondermi», «Anime nere»). Ma pure il valore del cast tecnico conferma gli sforzi produttivi attuati da Francesco Grisi e Giorgia Priolo per EDI - Effetti Digitali Italiani (etichetta che ha promosso, tra gli altri, gli ultimi lavori di Salvatores, Rovere e Cognetti): le musiche sono infatti del grande Pino Donaggio, la direzione della fotografia di Fabrizio La Palombara (che ha curato la formidabile macchina a mano in «Private» di Saverio Costanzo e generato le atmosfere di «Another End» di Piero Messina), il montaggio di Matteo Mossi.

La trama

Come già il corto, «Ferine» è storia stratificata e spiazzante, che ruota intorno alla lotta tra la componente razionale e quella animale della natura umana. Corsini ci conduce dentro la vita di una ricca collezionista d'arte che viene sconvolta da un evento tragico. Il dolore ne risveglia istinti primordiali che la indurranno a demolire il guscio privilegiato in cui s’era rintanata, per costruire una nuova idea di famiglia.

Ha argomentato Grisi: «Con “Ferine” rompiamo gli schemi della produzione cinematografica canonica ripensandola a partire dagli effetti visivi. Un’operazione di caratura internazionale, anche perché recitato in lingua inglese con protagoniste due importanti attrici come Carolyn Bracken, star del momento nel cinema di genere, e Caroline Goodall, diretta più volte da Spielberg». Gli ha fatto eco Marco Colombo, ad di Adler Entertainment, che distribuirà il film nelle sale italiane: «Ambizioso e profondamente personale, crediamo che “Ferine” offra un’esperienza potente e viscerale, capace di colpire il pubblico e di affermarsi come un’opera significativa nel panorama contemporaneo».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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