Cinema

«Biancaneve», il remake è in sala: perché è considerato controverso

Cristiano Bolla
La favola Disney torna sul grande schermo con Rachel Zegler e Gal Gadot: ha subito conquistato il primo posto al botteghino italiano, ma le polemiche non si placano
  • «Biancaneve», il live action movie
    «Biancaneve», il live action movie - © Disney
  • «Biancaneve», il live action movie
    «Biancaneve», il live action movie - © Disney
  • «Biancaneve», il live action movie
    «Biancaneve», il live action movie - © Disney
  • «Biancaneve», il live action movie
    «Biancaneve», il live action movie - © Disney
  • «Biancaneve», il live action movie
    «Biancaneve», il live action movie - © Disney
  • «Biancaneve», il live action movie
    «Biancaneve», il live action movie - © Disney
  • «Biancaneve», il live action movie
    «Biancaneve», il live action movie - © Disney
  • «Biancaneve», il live action movie
    «Biancaneve», il live action movie - © Disney
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La prova del nove è arrivata, per il remake live-action di «Biancaneve e i sette nani». La nuova versione della fiaba dei fratelli Grimm, primo lungometraggio realizzato da Walt Disney nel 1937, torna al cinema in un adattamento diretto da Marc Webb, con protagonista Rachel Zegler nei panni della principessa e Gal Gadot in quelli della Regina Cattiva. Ci sono anche i nani, ma come molti altri elementi della storia originale questa volta Dotto, Brontolo e gli altri sono un po’ diversi. Le differenze con il cartone animato originale sono alla base delle critiche piovute addosso al film già dall’annuncio del cast, ma nonostante questo «Biancaneve» è subito volato in testa al botteghino italiano con un risultato tutt’altro che negativo.

Box office

Dopo il primo weekend di programmazione nelle sale, stando ai dati diffusi da Cinetel, «Biancaneve» ha incassato 3.8 milioni di euro al box office italiano. La cifra di per sé non rappresenta un record per un live-action Disney, anzi, ma per metterlo in prospettiva va fatto notare che nel 2023 un altro adattamento in carne e ossa come «La Sirenetta» aveva esordito con circa 3.6 milioni di euro e quel titolo ha poi chiuso la sua corsa nelle sale a quota 12 milioni di euro, un risultato tutto sommato positivo, per gli standard italiani.

Il paragone più recente si può fare invece con «Mufasa - Il Re Leone»: sfruttando le festività natalizie, il prequel del live-action del 2019 a dicembre dello scorso anno ha debuttato con circa 4.5 milioni di euro, per poi arrivare ad un ragguardevole incasso complessivo da oltre 22 milioni di euro. Sono da leggere attentamente anche i dati che arrivano dal botteghino domestico nord-americano: con 43 milioni di dollari raccolti, «Biancaneve» ha sì deluso le aspettative e le previsioni d’incasso, che avevano ipotizzato per il film un esordio da circa 45-50 milioni di dollari, ma va notato che si tratta di una cifra di molto superiore a quella del debutto «Mufasa - Il Re Leone» (35 milioni all’esordio), arrivato poi ad un totale in patria di 252 milioni di dollari e uno globale da 717 milioni di dollari. Senza le feste di mezzo, difficilmente «Biancaneve» potrà arrivare a certe cifre, ma attenzione a dare per spacciato questo live-action per famiglie.

Le critiche

Il motivo per cui sui social sono già in molti a bollare il remake di «Biancaneve e i sette nani» come un flop è dovuto alle polemiche che ne hanno accompagnato la realizzazione. Tre i motivi, sostanzialmente: una parte di commentatori ha contestato il casting di Rachel Zegler, di origini polacche e colombiane, nei panni della principessa Disney, sostenendo che la sua carnagione non rispecchierebbe il canone del personaggio. Nella nuova versione della storia, tuttavia, «Biancaneve» non si chiama così perché ha la pelle bianca come la neve, ma perché sopravvissuta ad una tempesta di neve quando era bambina.

Questo genere di critiche di stampo razzista non è nuova, per l’ambiente Disney: nel 2023 è stata molto invisa la scelta di affidare all’attrice nera Halle Bailey il ruolo di Ariel (che nell’originale fiaba danese era bionda e non rossa di capelli come nel cartone animato, a riprova che Disney ha sempre modificato il materiale di partenza) nel remake de «La Sirenetta», ma questo non ha impedito al film di ben comportarsi al botteghino, perlopiù perché insulti e polemiche arrivano da hater che non andrebbero comunque in sala a vedere questo genere di film, il cui target sono i più piccoli e le famiglie. Disney negli ultimi anni sta rimettendo mano a molti suoi classici, aggiornandoli secondo le più moderne sensibilità: per qualcuno questo è sinonimo di una presunta «ideologia woke», quel processo di consapevolezza sociale che vuole affrontare disuguaglianze sistemiche valorizzando la diversità in maniera talvolta eccessiva e polarizzante. Gli insulti (e minacce di morte) a Rachel Zegler si inseriscono in questo clima negativo.

Gal Gadot e i nani

In questi mesi però non è andata meglio a Gal Gadot, antagonista del film. Nel caso dell’attrice, già celebre per aver interpretato Wonder Woman nei cinecomic dell’universo di Batman e Superman, le critiche sono arrivate per via delle sue idee politiche a favore della condotta israeliana durante il conflitto con Gaza e la Palestina. La controversia ha portato anche ad aperte contestazioni durante la recente assegnazione di una stella sulla Hollywood Walk of Fame.

«Biancaneve», il live action movie
«Biancaneve», il live action movie

Terzo elemento critico nei confronti di «Biancaneve», la scelta di non far interpretare i celebri nani a degli attori in carne e ossa, ma di ricorrere ad una Cgi dal dubbio risultato; in questo caso la scelta da parte di Disney è artisticamente controversa: la Casa di Topolino voleva evitare una caratterizzazione sbagliata del nanismo (quando è stato annunciato il remake, l’attore de «Il Trono di Spade» Peter Dinklage si è subito espresso duramente contro il ritorno dei nani), ma il vero problema era come venivano rappresentati nel cartone del 1937, ovvero come uomini adulti trattati come bambini da Biancaneve. Sarebbe bastato probabilmente adattarli ai tempi, modificare il comportamento loro e della principessa, ma si è scelta un’altra strada.

Previsioni

In definitiva, è ancora presto per capire se questa Biancaneve sarà davvero la più bella del reame o un flop come molti hater sperano. Sono molti i remake live-action Disney che sono andati benissimo al botteghino mondiale, come «La bella e la bestia» (1.26 miliardi di dollari nel 2017), «Aladdin» (1.05 miliardo di dollari nel 2019) e soprattutto «Il Re Leone» (1.65 miliardi di dollari sempre nel magico anno 2019), a riprova che il trend produttivo sa dare risultati nonostante il sentiment della rete sembri suggerire altrimenti. Le polemiche al momento non sembrano aver allontanato il pubblico, ma a pesare in questo caso potrebbe essere il passaparola negativo nei confronti del film, che effettivamente presenta delle criticità che vanno oltre quelle raccontate e che hanno conquistato spazio (forse troppo) in questi anni.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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