Chi è Victoria Lomasko, l'artista che la Russia vorrebbe ignorata
Nei disegni di Victoria Lomasko ci sono i russi di tutti i giorni, o meglio, quei russi che le autorità vorrebbero che nessuno notasse, con una bella espressione del Guardian di qualche anno fa. Sex worker, la comunità Lgbtq, bambini cresciuti in villaggi sperduti, la gente povera e dimenticata nella Russia di Putin, che Lomasko ha deciso di lasciare il 5 marzo di quest’anno.
Lei, ora ospite a Brescia in vista della mostra «The Last Soviet Artist» al Museo Santa Giulia che aprirà il 12 novembre, definisce il suo stile «reportage grafico»: un processo creativo e di ricerca basato su un approccio giornalistico e sull’attivismo per i diritti umani. Al quotidiano britannico ha spiegato: «Non sono una giornalista. Sono un’artista. Questo può sembrare strano alle persone perché si ritiene che gli artisti debbano essere silenziosi. Ma io volevo parlare alla gente e scoprire cosa aveva da dire».
Nata nel 1978 a Serpuchov, un paese a cento chilometri a sud di Mosca, Victoria Lomasko è un’artista grafica. Per quasi un decennio ha documentato la vita delle persone comuni in provincia o nei villaggi remoti, quel genere di persone che raramente finiscono sui giornali. Fin da piccola desiderava diventare un’artista, complice il lavoro del padre, artista autodidatta che dipingeva la grandezza dell’Unione Sovietica in un’installazione militare segreta e agiva come provocatore. Lomasko riuscì a trasferirsi a Mosca dove ottenne un diploma di arte.
Il suo primo libro «Forbidden Art», scritto con Anton Nikolaev, le è valso il prestigioso premio Kandinsky. Victoria Lomasko è diventata davvero nota all’estero con «Other Russias», uscito nel 2017 e per cui ha vinto l’anno dopo il Pushkin House Book Prize.
La mostra al Museo Santa Giulia sarà una personale con molte opere realizzate durante il periodo di residenza bresciano. Racconterà la storia sociale e politica della Russia dal 2011 a oggi: dalle manifestazioni anti Putin che l’artista ha disegnato dal vivo alle rappresentazioni della «profonda Russia», quella dei dimenticati e marginali.
Il viaggio a Brescia è per Lomasko la prima volta in Italia, come ha raccontato in un post su Instagram con una foto scattata nel quadrilatero di piazza Vittoria, con il rinoceronte sullo sfondo.
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