Cultura

Centouno anni fa nasceva Renato Gei, bandiera del Brescia

Calciatore prima e allenatore poi delle rondinelle, condusse i biancoblù alla salvezza e al nono posto in classifica in serie A
L'indimenticato Roberto Gei, calciatore e allenatore del Brescia, nella visione del vignettista Luca Ghidinelli - © www.giornaledibrescia.it
L'indimenticato Roberto Gei, calciatore e allenatore del Brescia, nella visione del vignettista Luca Ghidinelli - © www.giornaledibrescia.it
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Lo spazio che accoglie le vignette «in punta di matita» firmate da Luca Ghidinelli aggiunge un tocco nostrano e si fa guida alla scoperta (o riscoperta) di figure di oggi e di ieri di figli della Leonessa ai quali in occasione di ricorrenze più o meno note il vignettista bresciano dedica una sua tavola. E attraverso essa - che si guardi alla storia o al mondo dello sport, agli spettacoli o alla politica - i lettori possono con un sorriso rinnovare ricordi e conoscenze tutti squisitamente di marca bresciana.

Il 1° febbraio 1921 a Brescia nasceva Renato Gei. Un nome che è legato in modo inscindibile alla città e alle Rondinelle.

Renato è stato attaccante del Brescia, ne è stato allenatore, ma soprattutto è stata una bandiera.

Esordì con la maglia delle rondinelle a 16 anni. Era il 1937. Renato rimase nel Brescia fino al 1940, anno in cui vinse il titolo di Capocannoniere, realizzando 25 reti nel campionato cadetto, prima di trasferirsi alla Fiorentina, anche se la sua destinazione sarebbe stata il Torino ed in quel frangente fu baciato dalla fortuna, in quanto il Torino lo acquistò, ma lo girò alla Fiorentina e così facendo il destino ha deciso che non venisse coinvolto nella tragedia di Superga.

Rientrò a Brescia nel 1953 e qui vi rimase per 2 stagioni, realizzando otto reti in quarantacinque presenze. 

Concluse la sua avventura calcistica nella stagione 1955/56 indossando la maglia del Pavia.

Due anni dopo, nel 1958, esordisce come tecnico in Serie A, affiancando l'allenatore della Sampdoria e nel 1963 ritorna in città, stavolta ad allenare il Brescia.

Una penalità di sette punti fa terminare la squadra al settimo posto, sfumando così la promozione. Promozione che arriva l'anno seguente e che viene mantenuta per altre due stagioni. Nel campionato 1965/66 il Brescia raggiunge la nona posizione, che rimane il piazzamento migliore per le rondinelle nella massima serie, finché con l'arrivo di Carletto Mazzone, il Brescia conclude ottavo la stagione calcistica 2000/01.

Per altri sei anni peregrina per l'Italia, passando da Nord a Sud ed allenando Lazio, Lecco, Atalanta e Casertana e nel 1973 torna in terra bresciana. 

Quella stagione il Brescia versava in cattive acque. Era ultimo in classifica e Gei prese in mano una squadra che era in una situazione disperata. La prese in mano e la condusse alla salvezza.

Renato - scomparso nel 1999 all'età di 78 anni - lascia a Brescia il ricordo di un grande sportivo, un grande allenatore, ma soprattutto un grande uomo.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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