«Cartel Land», il confine oscuro del narcotraffico
«Cartel Land», di Matthew Heineman, è in programma stasera alle 21, al Cinema Nuovo Eden (via Nino Bixio 9, in città; ingresso 5 euro) nell'ultimo appuntamento della rassegna Mondovisioni.
L'opera era fra i candidati agli Oscar nella categoria documentari, ma la giuria ha dato la statuetta a «Amy», un intenso lavoro su Amy Winehouse. Tutto sommato è un peccato, perché la pellicola di Heineman racconta da un punto di vista inedito e incredibilmente vicino la lotta al narcotraffico in Messico, svelandone aspetti che la cronaca non riesce a cogliere.
Il documentario è incentrato sulle storie del veterano Tim «Nailer» Foley e del dottor Jose Mireles. Il primo è un vigilante armato fino ai denti che guida il gruppo paramilitare Arizona Border Recon, impegnato a presidiare il confine tra Messico e Arizona, appunto, per fermare i passaggi dei trafficanti di droga e dei clandestini.
Il secondo è a capo degli Autodefensas, milizia di cittadini che si ribella al cartello dei Cavalieri Templari, attivo nel Michoacàn.
Dunque? Di là i cattivi e di qua i buoni? Non proprio: a fare di «Cartel Land» una grande opera su una guerra quotidiana, diversa da quelle che siamo abituati a vedere raccontate, sono le sfumature dell'animo umano e le contraddizioni della società. Un conflitto dove il bene e il male hanno smesso da tempo di avere un confine netto.
La pellicola sarà presentata e commentata dai giornalisti del Giornale di Brescia, Carlo Muzzi ed Emanuele Galesi.
Per la stessa rassegna, alle 19 verrà invece proiettato «Voyage en barbarie», dedicato alla tratta degli schiavi sul Sinai.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato