Camilla Filippi: «Estate in famiglia col turbante in testa»
Non servono cartoline, bastano i sorrisi magnetici nelle foto che Camilla Filippi condivide sui social per raccontare le tappe della sua estate. Negli scatti ride anche con gli occhi, giocando a nascondere un fascino da diva conturbante… sotto al suo turbante!
«L’idea del copricapo è nata di getto, non avevo tempo di andare dal parrucchiere e dovevo uscire, così per vanità ho provato a indossarlo; poi, vista la comodità, è diventato l’accessorio estivo irrinunciabile», confida l’attrice bresciana di casa a Roma, dove vive i mesi caldi come la stagione perfetta per esprimere la sua natura solare, godendosi la bellezza dei dintorni con piccole fughe dalla città in attesa delle vere ferie, ormai prossime.
Camilla, dove andrai in vacanza? E, nel frattempo, in quali lidi hai esportato la moda del turbante?
Sono finalmente in partenza, destinazione Sicilia. Nelle scorse settimane mi sono presa piccole pause a Sperlonga, sul Lago di Bracciano e, infine, una gita culturale decisamente più distante: ho portato i miei figli a visitare Amsterdam e Rotterdam.
Cosa significa, per te, la parola vacanza?
Sentirsi giustificati nel dolce far niente, senza sensi di colpa. È una leggerezza che non provo nei periodi di stop dal set: quelli sono giorni liberi, ma utili a prepararmi ai ruoli.
Che ricordo conservi delle estati della tua infanzia?
I viaggi in camper: che meravigliose avventure! Ho attraversato l’Europa con i miei genitori. Era bellissimo starsene comodi in quella casetta, mentre loro decidevano gli itinerari. E poi ricordo con piacere i tanti grest frequentati a Brescia.
La tua prima vacanza da sola?
Una settimana a Lignano Sabbiadoro, a 17 anni, con un’amica di nome Vera. Molta vita da discoteca, all’epoca dormire poco non mi pesava, ora morirei. Quest’anno invece è stata la volta di mio figlio Bernardo (che ha 11 anni): con le dovute cautele l’abbiamo mandato a Londra per un’esperienza in college.
Con i tuoi figli, quali sono i passatempi da spiaggia?
Amo i castelli di sabbia, dunque trascorro ore a scavare e costruire torri, per la gioia dei bambini. Non rinuncio, inoltre, a un altro grande classico: il vulcano fumante.
Leggi sotto l’ombrellone?
Sì, soprattutto utilizzando il Kindle, che ha risolto i miei problemi di spazio, visto che adoro viaggiare con bagagli ridotti al minimo. Consiglio «La mia vita come un romanzo russo» di Emmanuel Carrère.
Cosa non può mancare nella tua valigia?
La crema solare protezione 50: non voglio abbronzarmi!
L’estate più bella?
È stata quella trascorsa pochi anni fa con la mia famiglia in California, on the road, tra metropoli, oceano, foreste e deserto. A Las Vegas, poi, abbiamo assistito ad uno spettacolo che ricorderò per tutta la vita: il Cirque du Soleil in «Love», dedicato ai Beatles. Coreografie mozzafiato, talmente coinvolgenti da farci addirittura commuovere.
Di recente hai pubblicato un video adrenalinico su Instagram, girato in Brasile, dove sfidi le vertigini e la velocità, in bikini…
Sì, una follia: risale a 3 anni fa, ero in viaggio con la mia amica e collega Giulia Michelini ed i nostri rispettivi figli. Un giorno siamo andati nel deserto dove ci si poteva lanciare da una duna seduti su una sorta di altalena, che era agganciata ad un cavo tramite una carrucola e sfrecciava in discesa fino a raggiungere una pozza d’acqua.
Da brividi. Al di là dell’impeto estemporaneo di condividere un’emozione, che effetto ti fa rivedere sui social le immagini della tua vita privata?
Penso che, lavorando nello spettacolo, sia giusto concedersi, ma con moderazione. La popolarità televisiva associata all’assenza da Internet potrebbe lasciar spazio a chiunque volesse alimentare contenuti che mi riguardano. Veicolare informazioni in prima persona, invece, mi consente di avere il controllo.
La celebrità può rivelarsi scomoda?
Mi arrabbio solo se mi filmano o fotografano di nascosto, d’estate succede più spesso. È spiacevole. Ma non mi perdo d’animo e lo spiego a coloro che sorprendo.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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