Cultura

Brixia, una mostra per viaggiare nel tempo

Da oggi è aperta «Brixia. Roma e le genti del Po»: la mostra in Santa Giulia è collegata al parco archeologico romano
ROMA E LE GENTI DEL PO, LA MOSTRA DI SANTA GIULIA CHE RIPERCORRE L'EPOPEA DI BRESCIA
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Il sindaco Emilio Del Bono e il suo vice, Laura Castelletti, li definiscono «i segni indelebili di Expo sulla nostra città». Stiamo parlando della mostra archeologica «Brixia. Roma e le genti del Po. Un incontro di culture III-I secolo a. C.» visitabile da oggi nel Museo di Santa Giulia e del recupero della quarta cella del santuario repubblicano, ultimo tassello del parco archeologico di Brixia. 

L’esposizione rappresenta un viaggio nel tempo - attraverso quasi 500 reperti archeologici e installazioni multimediali - per raccontare una storia di scontri, ma soprattutto di incontri, di attrazione e di integrazione, tra gli uomini del Sud, che si spinsero nella pianura del Po, un territorio con grandi potenzialità economiche, e i popoli che in questa zona vivevano già. «Popoli che, contrariamente a quanto si possa immaginare - spiega Luigi Malnati, curatore della mostra insieme a Filli Rossi -, non erano primitivi e da civilizzare. La realtà è infatti più complessa e l’archeologia ci aiuta a comprenderne le sfumature».

Il percorso in dodici sezioni - che testimoniano la metamorfosi sociale, culturale e fisica del territorio - parte dalla guerra (tema rappresentato dal frontone di Talamone e da una serie di elmi e armature), indaga i simboli della città, si sofferma sui rituali legati alla morte e sulla trasformazione del territorio e si conclude con il messaggio dei poeti (Catullo... ). Il tutto supportato da una audio-video guida (un tablet) e da installazioni multimediali capaci di rendere ancora più accattivante l’esperienza.

Il biglietto di ingresso (13 euro) comprende la visita alla mostra e al parco archeologico: il Capitolium (con video-proiezione), il teatro (ora collegato direttamente al tempio) e la quarta cella del santuario. 
A quest’ultima è consentito accedere a gruppi dopo aver attraversato una «stanza di compensazione» che garantisce la climatizzazione dell’ambiente. Nel parco, grazie a speciali occhiali, è possibile vedere come la città si presentava dal III secolo a. C. al I secolo d. C.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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