Cultura

«Bridges», l'album tributo ai ponti come prodigi d'arte

Venerdì 27 maggio uscirà il lavoro del bresciano Giovanni Battagliola con undici tracce, ognuna dedicata a ogni ponte
Giovanni Battagliola, in arte Don Turbolento - © www.giornaledibrescia.it
Giovanni Battagliola, in arte Don Turbolento - © www.giornaledibrescia.it
AA

Un concept sui ponti «come prodigio architettonico» e un tributo «alla magia che queste meraviglie dell’ingegneria evocano»: in poche parole, questo è «Bridges», il nuovo album di Giovanni Battagliola, che uscirà domani, venerdì, a due anni di distanza - mese più, mese meno - dal disco d’esordio «Di melodia e distanza», scritto e registrato durante il lockdown.

Ognuna delle undici tracce, che si muovono «fra elettronica e sperimentazione, suoni della natura e melodie sintetiche», rappresenta - spiega Battagliola - «un ponte specifico: dall’antico Ponte di Rialto all’iconico ponte di Brooklyn, queste forme d’arte trovano il loro equivalente in brani strumentali confezionati su misura per adattarsi alla loro identità». Musicalmente, «Bridges» trae ispirazione dai lavori sperimentali dei pionieri delle macchine a nastro (Cage, Schaeffer, Reich, Riley), ma anche dai suoni organici dei field recording artists (Chris Watson, Francisco López) e dai nuovi media artists quali Hainbach e Look Mum No Computer.

Il tutto senza perdere di vista la vena melodica dalla quale sono da sempre permeati i lavori di Giovanni, che - nato a Brescia il 20 novembre del ’78 - ha mosso i primi passi in formazioni giovanili del panorama post-rock di casa nostra degli anni Novanta, tra le quali Black Eyed Susan. Nel 2005 avrebbe invece fondato con Dario Bertolotti il duo Don Turbolento, progetto synth-oriented dai connotati punk-funk, che nel 2009 otterrà il riconoscimento di miglior band indie-rock al Mei di Faenza.

In «Bridges», che uscirà sulle maggiori piattaforme di streaming digitale per Soma Record Label (giovane branca discografica di Soma Synths, un’azienda che produce sintetizzatori), Battagliola ha suonato tutto da solo, utilizzando synth, piano, tape loops, sistemi modulari, chitarra, drum machines, sintesi granulare e test equipment; non contento, Giovanni ha prodotto, missato e masterizzato il tutto nel @jjbattle homestudio.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia