Brescia Photo Festival ci svela un mondo di «Patrimoni»
«Benvenuti alla quarta edizione della kermesse cittadina, saltata nel 2020, che quest’anno riprende con nuova forza, in linea con il rilancio della cultura e dei patrimoni museali»: così il direttore artistico di Brescia Musei, Stefano Karadjov, ha aperto le porte del Brescia Photo Festival 2021, dedicato al tema «Patrimoni», nell’anno del ritorno del Patrimonio bresciano per eccellenza, la Vittoria Alata, insieme con il sindaco Emilio Del Bono, che vede il festival come un’occasione per «restituire ai cittadini la possibilità di aprire la mente e di non chiudersi nei confini territoriali», con la vicesindaca e assessore alla Cultura Laura Castelletti e con gli altri rappresentanti delle realtà coinvolte.
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Mostra ammiraglia è «Imperivm Romanvm, fotografie 2005-2020» di Alfred Seiland, ospitata fino al 17 ottobre insieme a «Palmira, una memoria negata» di Elio Cioli, «Roma in Africa» di Donata Pizzi e «Eros» di Bruno Cattani (sulle statue del museo) nelle "nuove" gallerie del Museo di Santa Giulia, 2000 metri quadrati di spazio perimetrale recuperato dopo gli anni di gestione Goldin.
Alfred Seiland. «Seiland lavora da quindici anni sul recupero dei patrimoni - ha spiegato la presidente di Brescia Musei, Francesca Bazoli -, e abbiamo avuto la fortuna di incontrarlo sul nostro cammino in concomitanza con il recupero della Vittoria Alata, facendola così dialogare con i linguaggi della modernità». «Il lavoro - ha spiegato lo stesso Seiland - è iniziato a Roma 15 anni fa e questo è l’evento più grosso riguardante il progetto, che in questo modo torna in Italia, sua terra natale».
«Quello dei "Patrimoni" era un tema d’obbligo - ha raccontato quindi il curatore artistico Renato Corsini -, che non andava però tenuto focalizzato sull’archeologia classica. Ecco perché i patrimoni si sono allargati, ad esempio, all’archeologia industriale, con la mostra "Le cattedrali del lavoro" di BAMSfoto curata da me e Paolo Conforti (da oggi visibile nello Spazio Contemporanea in corsetto sant’Agata), e ai patrimoni naturali, con la mostra "Wildlife" di Federico Veronesi curata da Carolina Zani, che inaugurerà la prossima settimana al Museo di Scienze. E poi la fotografia in questo festival diventa il patrimonio che testimonia altri patrimoni, bene prezioso per la sua oggettività e soggettività artistica».
«Vita da centurioni». Il Museo delle Armi ospiterà le foto sui backstage dei film degli anni Cinquanta e Sessanta, dal titolo «Vita da centurioni», mentre il Ma.Co.f di via Moretto sarà la sede di «Bellissima!» (con uno scatto del compianto Giovanni Gastel) e di «È Brescia» (la città attraverso l’obiettivo di grandi fotografi).
Visibile anche «Mirabili radici, il sito UNESCO di Brescia nelle fotografie di Alessandra Chemollo», allestita nella sede della Poliambulanza di Brescia, via Bissolati. Nelle prossime settimane inaugureranno quindi «Federico Fellini, dietro le quinte» a cura di Renato Corsini (il 29 giugno al Ma.Co.f, alla chiusura di «Bellissima!»), «1921-2021, Omaggio a Joseph Beuys» in occasione del centenario dell’artista (dal 16 giugno allo Spazio Contemporanea), «Mille miglia, l’immagine di un mito» di Giacomo Bretzel (dal 21 maggio al Museo Mille Miglia, viale della Bornata 123).
Altre occasioni. «Humus» di Gianni Pezzani (nella Biblioteca Comunale di Vobarno, dal 15 maggio). «Sipario. Si prega di accendere i telefoni, lo spettacolo sta per cominciare» a Puegnagno (alla Fondazione Vittorio Leonesio, tra le undici mostre dei «Friends», collaterali alla manifestazione principale) e infine («Con amore e cura grandissima», al Santa Giulia dal 21 settembre), il lavoro sul restauro dell’albumina della Chiesa dei Miracoli, di Giacomo Rossetti.
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