«Belcanto», nella serie tv sull’Opera ci sono madre e figlia bresciane

Qualche bresciano se ne sarà accorto nel guardare lo sceneggiato in televisione: «Belcanto» serie andata in onda su Raiuno e disponibile anche su RaiPlay, è stata girata in parte anche nel nostro Teatro Grande , scelto per rappresentare La Scala di Milano, e molti dei visi ripresi – tra i quali anche quello della seconda moglie di Giuseppe Verdi, Giuseppina Strepponi interpretata da Grazia Andreoletti, studentessa bresciana del «Pastori» – erano proprio nostri concittadini, come voluto dalla produzione Lucky red che aveva fatto un casting in città un anno fa.
La scelta
«Io e mia figlia avevamo letto di questa opportunità in un articolo sul Giornale di Brescia – racconta la madre della giovane (attualmente in gita scolastica), Stefania Caldera – e ci siamo presentate per le selezioni. Eravamo tantissimi, sia io che Grazia siamo state scelte: io come popolana, mia figlia come nobile».
Tre le giornate di lavoro, ad aprile 2024, tra l’hotel Vittoria e il Teatro Grande. «Il primo giorno abbiamo provato gli abiti, pezzi unici davvero straordinari, scelti in base ai nostri colori. A Grazia ne avevano dato inizialmente uno nero, poi hanno cambiato in uno verde. Poi ci han mandato al trucco e parrucco. Per gli uomini bastoni, tuba, guanti, con attenzione ai minimi dettagli. Nei due giorni successivi abbiamo girato alcune scene. Più e più volte, riprese da diverse angolazioni».
Commozione
Ed è stato proprio durante una ripresa che il regista, Carmine Elia (lo stesso di «Mare Fuori») nel vedere Grazia ha deciso di farla diventare la moglie di Verdi. «Non vedendola più nelle prime file in platea mi ero un po’ preoccupata – aggiunge la mamma –, poi però mi han detto di guardare in alto, nel palco reale e allora mi sono commossa e ho pianto, di gioia, di sorpresa e d’orgoglio».
Per l’occasione l’interno del Grande era stato illuminato con candele (di scena) e «con un grande pallone sul quale era stato messo un telo nero, che rendeva l’atmosfera magica – continua Stefania Caldera –, una delle cose che più mi hanno colpito è stata proprio questa, insieme alla grande professionalità di tutti. E come ha detto anche mia figlia, ora guarderemo i film in costume con altri occhi».
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