Arte

Venite «Adoremus» al Museo diocesano di Brescia

Francesca Roman
Per le festività natalizie la mostra che espone quattro capolavori sul tema della contemplazione provenienti dalla quadreria di Banco BPM. Inaugurata nel pomeriggio è aperta fino al 12 gennaio
"Adoremus" al Diocesano
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Venite… «Adoremus». Per le festività natalizie, il Museo Diocesano di Brescia espone quattro capolavori sul tema della contemplazione provenienti dalla quadreria di Banco BPM: quattro tavole, realizzate da Marco d’Oggiono, Francesco Botticini, Domenico Ghirlandaio e Martino Piazza, nelle quali l’Annunciazione e il «sì» di Maria simboleggiano l’auspicio di riconciliazione dell’umanità nel progetto d’amore di Dio.

La mostra «Adoremus», inaugurata nel pomeriggio e aperta fino al 12 gennaio, si articola in quattro sale comunicanti, una per ogni opera, al fine di favorire l’incontro intimo del visitatore con ognuna di esse. «In una fase storica contrassegnata da forti tensioni internazionali – commenta il direttore del Diocesano Mauro Salvatore –, dalla perdita di vite umane e dall’aggravarsi della situazione economica di molti Paesi, il Museo offre un attimo di respiro e uno spunto di riflessione sulle cose più importanti della vita».

«Al centro del percorso – illustra Diana Vaccaro, responsabile del patrimonio artistico di Banco BPM, che per il terzo anno collabora con il Diocesano -, c’è uno dei momenti più importanti dell’iconografia religiosa: l’Adorazione della Madonna e del Bambino, raffigurata in alcune immagini che ci consentono un excursus della produzione italiana tra fine Quattrocento e inizio Cinquecento». 

  • La mostra «Adoremus» al Museo diocesano di Brescia
    La mostra «Adoremus» al Museo diocesano di Brescia - New Reporter Favretto © www.giornaledibrescia.it
  • La mostra «Adoremus» al Museo diocesano di Brescia
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  • La mostra «Adoremus» al Museo diocesano di Brescia
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  • La mostra «Adoremus» al Museo diocesano di Brescia
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  • La mostra «Adoremus» al Museo diocesano di Brescia
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Il percorso

Il primo dipinto esposto è la «Madonna col Bambino» di Martino Piazza (Lodi, 1475-1480 – 1523), una piccola tavola destinata alla devozione privata, datata 1515 circa, attribuita al capostipite della bottega più famosa di Lodi dallo storico dell’arte Roberto Longhi. Immersa in un paesaggio di forte ascendenza fiammingo-tedesca, Maria, dal volto leggermente reclinato e sfumato di derivazione leonardesca, tiene con una mano il Figlio in grembo, mentre con l’altra poggia un piccolo libro aperto sulle ginocchia, in omaggio alla «Madonna del Cardellino» di Raffaello.

Nel tondo «Madonna in adorazione di Gesù Bambino» di Francesco Botticini (Firenze, 1446 – 1498), datata 1475 circa, il primissimo piano è interamente occupato dalla Madonna inginocchiata, concentrata nell’adorare il Bambino sdraiato su un lembo del suo mantello, mentre questo è intento a succhiarsi il pollice e a sollevarsi da terra. I due soggetti sono legati da un’intensa corrispondenza di sguardi, che infonde un’atmosfera di raccoglimento e dolcezza. Alle loro spalle, un ambiente roccioso e secco, puntellato da piccoli crespi di fiori e foglie, identificato come la Valle del Mugnone, fuori Firenze. 

Allievo e seguace di Leonardo da Vinci nel periodo milanese, il lombardo Marco d’Oggiono (Oggiono, 1470 circa – Milano, 1524 circa) è l’autore della «Madonna con Bambino» esposta nella terza sala: Maria è seduta su un trono di roccia, richiamo alla «Vergine delle rocce» del Maestro, con in braccio il Bambino colto nell’atto di aprire un libro.

Conclude l’esposizione la «Madonna e San Giuseppe in adorazione di Gesù Bambino» della bottega di Domenico Ghirlandaio (Firenze 1448 – 1494). A sinistra è raffigurato San Giuseppe, anziano, col bastone, perso nella contemplazione del Bambino, mentre a destra la giovane Madonna, assorta nella preghiera. Cristo è adagiato sul lembo del manto della Vergine, sorretto da un morbido cuscino. Alle spalle della Sacra Famiglia appare una maestosa architettura classica in rovina, con colonne spezzate e archi in abbandono, che rimanda al momento della nascita di Cristo.

Quando visitare la mostra

La mostra «Adoremus» si può visitare negli orari di apertura del Museo di via Gasparo da Salò: lunedì, giovedì e venerdì dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18, martedì e mercoledì chiuso ma con possibilità di visite di gruppo e laboratori su prenotazione, mentre sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 18. Ingresso intero 8 euro, ridotto 4 euro, laboratori didattici 4 euro. Elenco completo delle tariffe ridotte e delle esenzioni dal pagamento sul sito www.museodiocesano.brescia.it. Per info e prenotazioni 030.40233, museo@diocesi.brescia.it, per prenotazioni di laboratori e visite guidate didattica.museo@diocesi.brescia.it.

Fino al 12 gennaio, nella sala IX del Diocesano, sarà esposta anche l’opera ospite «La Beata Anna Giustiniani» di Francesco Paglia (Brescia, 1635-1714), parte di un ciclo di sedici tele commissionate per il complesso benedettino di San Nicolò al Lido di Venezia.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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