Torna «Una notte, un museo» con sette visite guidate sensoriali

La Redazione Web
Da giovedì 3 ottobre a martedì 15 ottobre apriranno le porte diverse realtà museali per far riscoprire ai visitatori opere d’arte della terra bresciana
Il Musil di Cedegolo - Foto/Musil
Il Musil di Cedegolo - Foto/Musil
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Riscoprire i tesori culturali bresciani sì, ma attraverso il tatto e l’ascolto. È la proposta di «Una notte, un museo», iniziativa di Fondazione Provincia di Brescia Eventi e Provincia di Brescia, che quest’anno torna con una veste nuova mettendo in calendario sette serate di visite guidate sensoriali per riscoprire in modo inedito la terra bresciana attraverso alcune opere d’arte tra le più rappresentative.

Da giovedì 3 ottobre a martedì 15 ottobre apriranno le porte il Museo delle Armi e Tradizione Armiera di Gardone Val Trompia, l’Eco Museo Valvestino e l’Osservatorio Astronomico di Cima Rest, in Valvestino, il Museo civico di Manerbio e del territorio, il Museo Martino Dolci nel quartiere San Polo, il Musil - Museo dell’Industria e del Lavoro di Rodengo Saiano, il Musil - Museo dell’energia idroelettrica di Valle Camonica a Cedegolo e il Museo il Divino Infante di Gardone Riviera.

L'Ecomuseo di Valvestino
L'Ecomuseo di Valvestino

I capolavori

I capolavori da scoprire solo attraverso tasselli, componenti, materiali di riferimento, attrezzi di lavoro e tavole tattili saranno la «Tomba del Guerriero» per il Museo Civico di Manerbio, il percorso interattivo legato alle turbine nel Musil di Cedegolo, l’arte del cinema nel Musil di Rodengo Saiano, le testimonianze della vita della comunità agricola di Magasa nel Museo Etnografico di Cima Rest, un fucile del 1600 per il Museo delle Armi di Gardone Valtrompia, la tela «Brescia, neve in stazione» tra i dipinti di Martino Dolci nell’omonimo museo, e il Piccolo Re del XVIII secolo per il Museo Il Divino Infante di Gardone Riviera.

Come funziona

Funzionerà così: le serate (qui sotto le date), saranno articolate in due turni, uno alle 19.30 e uno alle 20.30. All’inizio i visitatori avranno bende sugli occhi così da favorire l’esperienza sensoriale, poi potranno dedicarsi alla visita tradizionale del museo insieme agli staff all’interno delle sale, terminando l’esperienza di visita con il senso del gusto. Sarà infatti possibile assaporare le peculiarità enogastronomiche che testimoniano l’identità del territorio con degustazioni di produttori locali.

L’idea è quella appunto di incentivare la scoperta di nuove dimensioni: il progetto nasce infatti dalla collaborazione con UICI Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti ETS Sezione Brescia e Arte con Noi. La partecipazione è gratuita, previa registrazione.

  1. Giovedì 3 ottobre | Museo Civico Archeologico di Manerbio
  2. Sabato 5 ottobre | Museo Il Divino Infante di Gardone Riviera
  3. Martedì 8 ottobre| Musil – museo dell’energia idroelettrica di Valle Camonica a Cedegolo
  4. Mercoledì 9 ottobre | Museo delle Armi e della tradizione armiera di Gardone Valtrompia
  5. Venerdì 11 ottobre | Museo Dolci di Brescia
  6. Sabato 12 ottobre | Eco Museo Valvestino, Cima Rest – Magasa
  7. Martedì 15 ottobre | musil – Museo dell’Industria e del Lavoro di Rodengo Saiano

«Con questa iniziativa Regione Lombardia conferma il suo impegno per una cultura accessibile a tutti. La riscoperta dei musei al buio, attraverso visite multisensoriali, non solo regala un’esperienza inedita, ma invita a riflettere sulla diversità percettiva. È un’occasione – dice Francesca Caruso, assessora alla Cultura di Regione Lombardia – per valorizzare il patrimonio artistico e culturale del territorio, stimolando un’interazione più profonda tra visitatori e opere e promuovendo una maggiore consapevolezza verso il mondo delle persone ipovedenti e non vedenti».

«Quella di Una notte un museo – evidenzia Emanuele Moraschini, presidente della Provincia di Brescia – è certamente un’esperienza multisensoriale che apre nuovi e molteplici orizzonti ai visitatori. C’è l’opportunità di ammirare da vicino una parte preziosa dello sterminato patrimonio artistico della nostra provincia. E questa è, certamente, una suggestiva modalità di valorizzazione di opere importanti sulle quali si punta un riflettore particolare, nonostante le bende che copriranno gli occhi dei visitatori».

«Un progetto-pilota in seguito al quale potranno essere sviluppati nuovi percorsi museali inclusivi, rendendo protagonista il visitatore e promuovendo la relazione con l’altro, in un percorso di fruizione degli spazi espositivi dinamico e interattivo», aggiunge Nicoletta Bontempi, presidente di Fondazione Provincia di Brescia Eventi.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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