Arte

Un insolito itinerario nell’arte contemporanea del Medio Oriente

Sara Polotti
Sabato 18 maggio inaugura da Vulcano, a Brescia, una mostra di artisti e artiste di Iran, Turchia, Egitto e Qatar
Un'opera di Ali Al Jabiri
Un'opera di Ali Al Jabiri
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Brescia e l’arte contemporanea, un rapporto saldo e duraturo. Diverso il discorso quando parliamo di arte contemporanea mediorientale – o di arte mediorientale e di matrice islamica più in generale. In questo caso gli appuntamenti languiscono. O meglio: languivano, indicativo imperfetto. Da qualche tempo la situazione sta cambiando: sono diverse le realtà cittadine che portano lo sguardo sul Middle East e sulla sua cultura figurativa e creativa.

Il Mita, per esempio, ovvero quel cubo in vetro e metallo che da qualche mese arricchisce la zona della stazione e che porta al pubblico esposizioni e appuntamenti legati alla storia del tappeto orientale e alla collezione Zaleski (ma non solo). E poi Baias Arte: lo studio di consulenze e valutazione di opere sta cominciando ad aprire le porte a un pubblico più ampio e il primo appuntamento utile per osservare da vicino l’arte contemporanea del Nord Africa, della Penisola Arabica e delle zone limitrofe (quelle generalmente accomunate dalla religione musulmana) sarà il 18 maggio 2024.

La mostra

Un'opera di David Daoud
Un'opera di David Daoud

Sabato alle 18 – con la mostra che resterà poi visibile fino al 2 giugno – è prevista l’inaugurazione di «ColourEast, itinerari nell’arte contemporanea mediorientale», a cui seguirà una vendita all’asta, con le opere riprodotte su un catalogo dedicato. Si terrà presso Vulcano in via Adige 3 ed è a cura di Ilaria Bellucci e Roberta Marin. Le curatrici hanno selezionato una serie di artisti e artiste provenienti da Medio Oriente e Nord Africa, per una copiosa mostra che conta una sessantina di opere pittoriche, fotografiche e scultoree.

Numerosi saranno i lavori provenienti dall’Iran, e su tutti quelli dei due registi Abbas Kiarostami e Mania Akbari, che sono passati dal cinema all’arte figurativa più tradizionale. Accanto a loro ci saranno Saeed Kuros e Sadegh Tabrizi. Dalla zona della Mesopotamia arriva invece Ali Al Jabiri (iracheno, ma italiano d’adozione), mentre David Daoud è libanese.

A rappresentare la Turchia saranno le fotografie dell’artista Kezban Arca, che lavora sui concetti di femminile e femminismo con spiccato progressismo, mentre l’Egitto arriverà a Brescia con il Leone d’Oro alla Biennale di Venezia del 1995 Medhat Shafik. Dal Qatar arriverà Mohammad al Atiq, mentre a mostrare cosa sia l’orientalismo di ritorno (e quindi l’importazione dell’ispirazione orientale e islamica) ci penseranno alcuni artisti italiani.

La mostra sarà visitabile il sabato e la domenica dalle 15 alle 19.30, oppure su appuntamento negli altri giorni, sempre con ingresso gratuito.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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