Rocca di Orzinuovi, in mostra gli animali di Max Bi Recondito
Max Bi Recondito espone 73 dipinti alla Rocca di Orzinuovi fino al 6 gennaio. Il Comune, l’associazione Tito Speri hanno voluto questa mostra per i giorni del Natale.
Max Bi, all’anagrafe, è Massimiliano Battagliola, in arte sceglie il nome... d’arte anche per stare un poco distante dalla professione e dagli impegni civili. È un vezzo e uno sdoppiamento sano. Desidera rimanere con il suo linguaggio originario e originale, nella patria dell’infanzia, tra le generazioni popolari della pop art e oltre, tra i molto belli suoi animali, grandi grandi, circondati da segni della contemporaneità: palme e pesciolini, sorta di griffe, divise, strade, semafori, casette e piccole finestre con grate a croce e la condanna al 41 bis disegnata su uno dei tre della Banda Bassotti, là in angolo, al piano terra, in parallelo alla grande sala d’entrata dedicata a Mino Martinazzoli, compatriota orceano e collega d’avvocatura di Max Bi.
In questa rassegna notevole, Max Bi ha aggiunto Recondito, che è, ci ha dichiarato, la chiave dell’evento. Recondito che sta per nascosto, anzi enigmatico, quasi ad invitare i visitatori che sono già molti, a leggere il davanti e il dietro l’opera, quel che si vede immediatamente e quel non poco di metafora inserita ad ogni angolo in questo impianto non tanto anti prospettiva quanto alternativo alla tradizionale e antica prospettiva classica per cui tutto accade subito, in primo piano, traducibile a prima vista.
Quindi, per chi ama il punto dell’approfondimento, vi è il Recondito, il Max Bi dopo cena, il Max Bi allegorico, insieme ridanciano e riflessivo, triste e gioioso, bravo a usare diverse maschere per stare nel giorno nostro carico di incognite e di improvvisi umori, di improvvise sterzate esistenziali. È fedele alla sua narrazione, continuo e coerente e se si accorge che un animale-persona fa il furbo o la furba, allora taglia l’angolo e riprende un cammino di serietà verso l’amicizia unica con l’arte pittorica e l’arte scultorea. Tutto sta bene dentro le apparizioni di Max Bi e lui, appena può, firma i cataloghi e tratta la vita con chi viene alla Rocca. Ed è la seconda parte della sua opera, la conversazione, quell’assorbire, proprio come la carta assorbente della scuola, gli atti della vita per trasformarli, reconditamente, in atti di teatro pittorico. La tecnica è mista e di primo acchito pensi all’olio potente e invece c’è molto altro. Ricetta segreta, venite agli Orzi e parlate con Max Bi, vi saprà dire molto: personaggio colto e simpatico, nemico della saccenza e alternativo ai rancori e alle gelosie. Proprio buono come la sua storia artistica.
La mostra si visita alla Rocca il sabato, la domenica e il 6 gennaio ore 10-12.30 e 15-21.
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