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Raccolta fondi per restaurare la Madonna con Bambino di Orzivecchi

Emmanuele Andrico
L’affresco, ritrovato a testa ingiù, necessita di un importante intervento conservativo
La Madonna con Bambino - © www.giornaledibrescia.it
La Madonna con Bambino - © www.giornaledibrescia.it
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Ritrovata mesi orsono durante i restauri della chiesa parrocchiale, la Madonna con Bambino rinvenuta a testa all’ingiù è ormai diventata uno dei simboli del paese, nonché meta di numerose e partecipate visite guidate durante le giornate dedicate a «Castelli, palazzi e borghi medievali», iniziativa promossa dal circuito Pianura da Scoprire.

Oggi l’effige mariana, conservata nella chiesa dei Disciplini e amorevolmente custodita dall’Associazione Amici della Disciplina, necessita di un sapiente restauro conservativo. Per tale motivo si è deciso di organizzare una raccolta fondi che consentirà di sostenerne le spese.

La scoperta

Grande è stata la sorpresa degli addetti ai lavori quando, dopo pochi colpi di piccone, lo scorso marzo, nella piazzetta retrostante la torre campanaria di epoca ottocentesca, sono apparsi i resti di un edificio religioso risalente almeno all’anno mille, unitamente a un dipinto raffigurante una Madonna con Bambino attribuita alla scuola di Gentile da Fabriano, curiosamente rinvenuta a testa ingiù.

Continuando a scavare nella zona dell’abside di epoca romanica, circondata da molti resti dal vecchio cimitero, è emersa un’antica costruzione, successivamente rimaneggiata e ingrandita per fare spazio alle aumentate esigenze religiose della comunità orceana, che nel 1430 aveva visto i Conti Martinengo Cesaresco insediarsi come feudatari e protettori del borgo.

Il significato

Come ha spiegato Giuseppe Busetti, presidente dell’Associazione Amici della Disciplina di Orzivecchi «la dimensione del massello, il suo peso specifico e la posizione in cui è stato adagiato, rendono impossibile credere che il medesimo sia caduto accidentalmente».

Busetti ha sottolineato che «la volontà di collocare l’affresco in quel punto e in quella posizione lascia ampio margine alle interpretazioni più svariate: forse la Vergine è collocata a testa ingiù come protettrice delle anime sepolte in quel luogo, oppure, se la cappella fu pensata sin dall’inizio dedicata al culto di San Pietro, essa fa da tramite tra i rinchiusi sotto terra e il Divino, anticipando il culto della Vergine Ausiliatrice? Sicuramente non è stato un gesto di sfregio, vista la cura con cui è stata posizionata in sede e l’integrità dell’immagine stessa»

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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