Pittura, fotografia e video per raccontare con l’arte l’ecologia integrale
Si ispira alle encicliche «Laudato si’» e «Fratelli tutti» e all’esortazione «Laudate Deum» di papa Francesco la mostra «Terra prossima, nulla è lontano», che dall’8 febbraio al 24 marzo 2024 occuperà gli spazi del Museo Diocesano di Brescia in via Gasparo da Salò (ingresso compreso nel biglietto del museo, aperto dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18 tranne il mercoledì). L’esposizione è promossa in collaborazione con le Acli bresciane.
Attraverso due arti - pittura e fotografia (con incursioni video) - gli artisti Max Serradifalco, Miranda Gibilisco, Massimiliano V. e Francesco Frugoni propongono un lavoro collettivo, ma con individualità ben precise. Stefania Romano e Marco Ticozzi, che curano questa mostra poliedrica, hanno pensato al percorso con un’intenzione precisa: portare le persone a lasciarsi coinvolgere dal punto di vista emotivo dalle immagini, che colpiscono occhi e cuore per portare a interrogarsi cosa ci sia dietro e sulle parole di Papa Francesco.
Ecologia integrale
Ecologia integrale («secondo il pontefice è quasi troppo tardi», dice Romano), fratellanza, comunità, dialogo: l’arte si fa veicolo di questi concetti. Anche didatticamente, grazie al coinvolgimento dell’Ufficio Scolastico Territoriale che porterà al museo studenti e insegnanti.
«L’arte può essere sociale? È questa la domanda che pone questa mostra, allestita in un luogo di convivialità per sua natura, ovvero il chiostro dell’antico convento», dice il direttore del museo Mauro Salvatore. «L’arte porta al bello, che porta al bene, che porta al vero. Questa circolarità virtuosa è uno degli aspetti positivi di una mostra che prende avvio dal magistero di papa Francesco sulla fraternità e sull’ecologia».
L’esposizione va fruita come un percorso che comincia nella sala immersiva multimediale al piano terra con un assaggio delle opere in mostra, per spostarsi poi nelle stanze adiacenti e andando dal generale al particolare come nell’enciclica papale (che inizia dal pianeta per arrivare al rapporto tra gli uomini).
Max Serradifalco inquadra la superficie terrestre da un satellite, senza traccia umana ma con risvolti decisamente sociali; Miranda Gibilisco si avvicina piano piano all'umanità con scatti poetici e piccoli dettagli; l’intervento pittorico di Massimiliano V., quindi, racconta una verità tramite l’espressionismo astratto e simbolista; e infine si arriva al livello della prossimità e dell’umanità con Francesco Frugoni, che presenta una serie di ritratti fotografici di persone del suo quartiere.
All’inaugurazione c’era anche Marco Fenaroli, assessore del Comune di Brescia (che patrocina la mostra). «Per l’amministrazione questi temi sono necessari per il cambiamento sociale, che è importante al pari di quello ambientale. Non possiamo adagiarci sulla piacevolezza della primavera in inverno arrivando felici al baratro. La religione può poi essere veicolo di fratellanza: la Chiesa bresciana ha sempre spinto l’unione tra le genti. A Brescia ci sono 38mila extracomunitari e 17mila nuovi italiani, 140 le diverse nazionalità: la fraternità è fatta di tanti versanti e queste iniziative lo dimostrano».
Anche il catalogo (10 euro) è parte integrante della mostra. E non c’è più il quaderno cartaceo: una bacheca online accessibile tramite QRcode permetterà al pubblico di esprimersi lasciando un proprio pensiero digitale.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
@News in 5 minuti
A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.