Arte

Forme, luce e colore: «It’s time for New!» all’Arsenale di Iseo

Giovanna Galli
La mostra, che resterà aperta fino al 2 giugno, rende omaggio alla figura di Gianfranco Bonomi e propone opere di alcuni dei nomi più rappresentativi della stagione creativa degli anni del boom economico
  • «It’s time for New!», alcune delle opere in mostra
    «It’s time for New!», alcune delle opere in mostra - Fabio Botti di Foto Simonetti
  • «It’s time for New!», alcune delle opere in mostra
    «It’s time for New!», alcune delle opere in mostra - Fabio Botti di Foto Simonetti
  • «It’s time for New!», alcune delle opere in mostra
    «It’s time for New!», alcune delle opere in mostra - Fabio Botti di Foto Simonetti
  • «It’s time for New!», alcune delle opere in mostra
    «It’s time for New!», alcune delle opere in mostra - Fabio Botti di Foto Simonetti
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Alla Fondazione l’Arsenale di Iseo è in corso la mostra «It’s time for New!» che propone opere di alcuni dei nomi più rappresentativi di quella straordinaria stagione creativa che negli anni del boom economico hanno disegnato la complessa geografia delle ricerche sperimentali nel nostro Paese.

La rassegna, nel rendere omaggio alla figura di Gianfranco Bonomi (1939), artista e lungimirante collezionista originario di Lumezzane, propone accanto ad alcuni suoi lavori una selezione di undici opere di altrettanti maestri delle avanguardie optical e cinetiche, astratte e sperimentali degli anni Sessanta e Settanta.

Artisti in mostra

Gli artisti sono Marina Apollonio, Eugenio Carmi, Franco Costalonga, Gabriele Devecchi, Edoardo Landi, Marcello Morandini, Carlo Nangeroni, Aldo Schmid, Turi Simeti, Jorrit Tornquist, Grazia Varisco.

Tutti protagonisti di una lunga e complessa stagione artistica caratterizzata da ricerche autonome, che rivendicavano il diritto di un’arte libera e democratica, percorrendo diversi tracciati in seno all’astrattismo e al concretismo, concentrandosi in particolare sulla relazione spazio-luce e colore e sulle dinamiche della percezione, anche attraverso l’uso di tecniche e materiali nuovi, secondo pratiche del tutto inusuali che spesso prevedevano l’interazione attiva tra arte e spettatore.

Le curatrici della rassegna, Ilaria Bignotti e Camilla Remondina, in collaborazione con Serena Bonomi, hanno selezionato un’opera rappresentativa per ognuno di loro scegliendole all’interno della vasta Bonomi Collection, che si distingue oltre che per l’alta qualità complessiva, anche per la coerenza con alcuni parametri precisi, come la volontà del collezionista di riunire esclusivamente opere quadrate, di dimensioni fisse, in linea con i principi razionali e geometrici che hanno guidato le sue scelte. Con passione e lungimiranza, Gianfranco Bonomi, fin dagli anni Settanta, ha infatti rivolto particolare attenzione alle correnti artistiche più innovative, svolgendo un ruolo decisivo nel sostegno e nella promozione dell’arte cinetica e programmata. Il risultato è una raccolta che restituisce uno spaccato autentico della storia delle Neoavanguardie, di cui questa rassegna propone una significativa sintesi.

  • Alcune delle opere esposte all'Arsenale di Iseo
    Alcune delle opere esposte all'Arsenale di Iseo - Fabio Botti di Foto Simonetti
  • Alcune delle opere esposte all'Arsenale di Iseo
    Alcune delle opere esposte all'Arsenale di Iseo - Fabio Botti di Foto Simonetti
  • Alcune delle opere esposte all'Arsenale di Iseo
    Alcune delle opere esposte all'Arsenale di Iseo - Fabio Botti di Foto Simonetti
  • Alcune delle opere esposte all'Arsenale di Iseo
    Alcune delle opere esposte all'Arsenale di Iseo - Fabio Botti di Foto Simonetti
  • Alcune delle opere esposte all'Arsenale di Iseo
    Alcune delle opere esposte all'Arsenale di Iseo - Fabio Botti di Foto Simonetti

Cifra stilistica

Questa passione – come raccontano i dipinti esposti – si riflette anche nella sua produzione artistica, che si è sviluppata in un linguaggio autonomo, chiaramente influenzato da quelle stesse sperimentazioni. Una pittura costruita, geometrica, animata da un cromatismo vivo. Ai visitatori si propone un percorso dinamico che punta ad un coinvolgimento partecipato del pubblico, consentendo di verificare in prima persona la forza dello sguardo e della percezione personale nella definizione del valore estetico e poetico dell’opera. Un tema centrale di tutte le ricerche presentate, verso le quali oggi si registra una rinnovata attenzione a livello internazionale, come testimonia l’esposizione «Electric Dreams. Art and Technology Before Internet» in corso alla Tate Modern di Londra. Lì – come all’Arsenale – sono protagoniste Marina Apollonio e Grazia Varisco, figure chiave anche per la riflessione sul ruolo femminile all’interno dei movimenti astratto-concreti. Marina Apollonio, figlia del critico e curatore della Biennale Umbro, è stata recentemente omaggiata da una monografica alla Peggy Guggenheim Collection di Venezia. Grazia Varisco, tra i fondatori del Gruppo T a Milano negli anni Sessanta, non ha mai smesso di innovare, esplorando attraverso il suo lavoro le dinamiche percettive del movimento e dello spazio.

La mostra resterà aperta fino al 2 giugno nella sede della Fondazione l’Arsenale (vicolo Malinconia 2, Iseo). Orari: giovedì e venerdì 15-18; sabato e domenica 10.30-12.30 e 15-18.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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