È morto a 48 anni il fotografo Paolo Novelli

La Redazione Web
Bresciano, classe 1976, era conosciuto per i lavori in bianco e nero: «Pellicola, camera oscura e un bravo stampatore sono pilastri del mio fotografare», diceva
  • Particolare del volto di una statua  tratto  dalle immagini di  Paolo   Novelli
    Alcune opere del fotografo Paolo Novelli - Paolo Novelli
  • Paolo Novelli. Interiors  Galleria Massimo Minini   via Apollonio 68, Brescia  Al 17/9, lun-ven 10-19.30,   sabato 15.30-19.30  Info: 030-383034
    Alcune opere del fotografo Paolo Novelli - Paolo Novelli
  • Alcune opere del fotografo Paolo Novelli
    Alcune opere del fotografo Paolo Novelli - Paolo Novelli
  • Paolo Novelli. Un’immagine dal portfolio «La notte non basta a capire»
    Alcune opere del fotografo Paolo Novelli - Paolo Novelli
  • Linee. Uno degli scatti (part.)
    Alcune opere del fotografo Paolo Novelli - Paolo Novelli
  • Paolo Novelli. Uno scatto della serie «La notte non basta»
    Alcune opere del fotografo Paolo Novelli - Paolo Novelli
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È scomparso a 48 anni Paolo Novelli, fotografo bresciano conosciuto per gli scatti concettuali in bianco e nero e per la fotografia che si piazzava tra l’artigianalità e l’arte sperimentale.

L’artista

Autodidatta dal 1997, nel corso della sua carriera Novelli (morto a causa di una malattia di cui soffriva da qualche tempo) ha sviluppato progetti incentrati su fragilità, solitudine e isolamento, utilizzando esclusivamente luce naturale e approcci non convenzionali. Ha collaborato con figure di rilievo come Lanfranco Colombo e Oliviero Toscani, esponendo le sue opere in prestigiose sedi italiane e internazionali, tra cui Palazzo Ducale a Genova e la Triennale di Milano. Dal 2011 ha lavorato con la galleria Massimo Minini, partecipando a eventi di spicco come Art Basel e Fotofever Paris. Tra i suoi cicli fotografici più significativi figurano «Grigio notte», «Interiors» e il dittico «La notte non basta» e «Il giorno non basta».

Le mostre

Tra le ultime mostre che lo hanno visto protagonista c’è quella dello scorso giugno a Torino, ospitata presso il Centro italiano per la fotografia Camera, intitolata «Il giorno dopo la notte». In quell’occasione, i suoi lavori erano stati accostati a quelli di Margaret Bourke White e al telefono con il giornalista Francesco Fredi, per un’intervista sul Giornale di Brescia, aveva dichiarato: «Mi sento parte della comunità dei fotografi che perseguono qualità. E a lei mi accomuna l’essere outsider: lei perché fu donna e fotografa in epoca piena di pregiudizi e ostacoli, io per scelta. Faccio foto dal 1997, sono autodidatta e me ne vanto: l’unica esperienza accademica fu nel 1999 uno stage su invito di Fabrica diretta da Oliviero Toscani (recentemente scomparso, ndr)».

«A fine-corso mi dissi che se quella era la comunicazione, io avrei fatto tutt’altro. E ho cominciato a lavorare sull’incomunicabilità: fotocamera non digitale, pellicola, camera oscura e un bravo stampatore sono pilastri del mio fotografare».

Il cordoglio

Il mondo dell’arte bresciana sta esprimendo in queste ore il suo cordoglio, così come gli amici, i familiari e i colleghi che hanno conosciuto Novelli.

Per volontà di Novelli non ci saranno esequie.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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