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L’arte di Pietro Gardoni: «Monitoro i torrenti grazie alla video-art»

L’artista multimediale bresciano firma l’opera d’arte che impreziosirà d’ora in poi il percorso del Musil di Cedegolo, in Valcamonica
Un dettaglio dell'installazione al Musil
Un dettaglio dell'installazione al Musil
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Dopo essere passata da New York e dopo una lunga esposizione al Museo dell’energia idroelettrica di Cedegolo, l’installazione «Acqua e ghiaccio» dell’artista bresciano Pietro Gardoni diventa un’installazione permanente, cambiando leggermente forma: la sede camuna del Musil ha infatti deciso di inserirla nel suo percorso, dando la possibilità a visitatori e visitatrici di continuare a immergersi nella poesia dell’acqua.

L’installazione

La video-installazione «Acqua e ghiaccio» dell’artista Pietro Gardoni è stata ospitata per un anno tra 2023 e 2024 presso la White Room del museo. Dalla fine dell’estate 2024 trova la collacazione definitiva, diventando parte integrante dell’esperienza museale

La novità sta nel formato: si tratterà di due video di novanta secondi accompagnati da una nuova colonna sonora del compositore Luca Formentini e proiettati sulle due grandi calotte sferiche nella sala che apre il percorso museale. Formentini già collaborò con Gardoni: nel 2022 lavorarono insieme alla video performance «No Water», il cui focus erano i temi di siccità e pioggia.

La sala è curata da Fabio Ghidini di Fondazione musil ed è dedicata al ciclo dell’acqua. Accanto all’opera di Gardoni vi sono dunque diverse altre installazioni sul tema della pioggia. 

Arte e monitoraggio ambientale

«Acqua e ghiaccio» è un progetto iniziato nel 2021 e tutt’ora in corso. «Muovendomi lungo torrenti ghiacciati in media e alta montagna – racconta Gardoni – ricerco e raccolgo immagini video di piccolissimi frammenti dei corsi d’acqua ghiacciati. Ogni immagine è una sorta di quadro astratto in movimento, un inno alla bellezza ed alla vitalità dell’acqua in questa sua particolare forma».

«Acqua e ghiaccio» di Pietro Gardoni, un frame dell'installazione
«Acqua e ghiaccio» di Pietro Gardoni, un frame dell'installazione

Le immagini, dice, non vengono ritoccate per preservarne la bellezza naturale. «Il progetto si declina in singoli video di diversa durata e in installazioni dove diversi video interagiscono tra di loro e con l’ambiente circostante. Filmare in diversi anni gli stessi torrenti negli stessi periodi mi da anche la possibilità di monitorare l’andamento vitale del torrente, notando le diverse quote alle quali ghiaccia l’acqua, ma anche la quantità d’acqua che scorre nel torrente stesso. Per esempio quest’ultimo inverno la quota in cui l’acqua ghiacciava era solitamente di 150-200 metri superiore a quella dell’inverno precedente, ma la quantità d’acqua presente nei corsi d’acqua era decisamente superiore».

Gli artisti contemporanei al Musil

Il Musil di Cedegolo ha da tempo avviato un rapporto con gli artisti contemporanei che lavorano riflettendo sull’urgenza ambientale e che si inseriscono bene nel percorso museale focalizzato su temi tecnico-storici. La prima installazione ospitata fu l’opera sonora «Un suono in estinzione» del sound artist NeuNau, Sergio Maggioni.

Nel 2024 Roberto Ghezzi ha esposto invece la mostra fotografica «De Terra Glaciali», a cura di Alice Vangelisti, ancora in corso e visitabile presso il museo fino al 22 settembre 2024.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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