La pasticceria delle stragi: Gabriele Picco porta a Miart piazza Loggia

Un grande frigorifero da pasticceria e otto torte. Una per strage. Si intitola «Pasticceria Italia» l’installazione artistica che il bresciano Gabriele Picco – rappresentato dalla galleria romana Ex Elettrofonica – ha portato quest’anno a Miart, la fiera milanese d’arte contemporanea visitabile fino a stasera.
L’opera
L’opera d’arte – straniante, potente – è un grande espositore per refrigerazione illuminato con dei led. All’interno sono esposte otto torte sulla cui superficie compare una fotografia di una diversa strage italiana. Ed è proprio su una di queste che appare anche piazza della Loggia immersa nel fumo della bomba appena scoppiata nel cestino sotto i portici. In primo piano, l’ormai indelebile distesa di ombrelli aperti. Proprio nei giorni della notizia della condanna a trent’anni di uno degli esecutori materiali, Marco Toffaloni.

Guido Molinari, che ha curato il testo nel catalogo della galleria, spiega che si tratta di una riflessione «potente e disturbante sulla memoria collettiva italiana. A essere messe al centro – continua – sono le stragi, gi eventi oscuri che fanno parte dell’identità italiana ma che spesso rimangono irrisolti o rimossi».
A provocare la riflessione, in questo caso, è soprattutto il contrasto tra la forma e il contenuto: la dolcezza delle torte e la loro delicata estetica rassicurante si scontrano con la devastazione sulle immagini in superficie, dolorose e strazianti.
Allo stesso tempo, chiarisce Molinari, «l’opera si fa teca della memoria, una vetrina fragile e simbolica che contiene il rimosso, l’irrisolto, il misterioso. Il fatto che le immagini siano allo stesso tempo familiari e inquietanti spinge a interrogarsi e a riscoprire verità scomode».
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