Il Teatro Borsoni apre anche ai bambini con tre spettacoli
C’è uno spazio tutto dedicato ai bambini e alle famiglie, al nuovo Teatro Borsoni di via Milano 83, in città. È la sala L’isola che non c’è, che da domenica 29 settembre ospiterà «Storie in famiglia. Speciale piccolissimi» la micro rassegna curata da Teatro Telaio con tre appuntamenti per bambini da 1 a 7 anni, sempre con inizio alle ore 11. Si inizia domenica con «Mi piace» e si prosegue il 6 ottobre con «Quadrotto, tondino e la luna», e il 13 ottobre con «Brum!». Biglietti in vendita a 5 euro su tutti i canali del Centro Teatrale Bresciano (info: www.centroteatralebresciano.it; tel. 030.2928617; e-mail teatroborsoni@centroteatralebresciano.it).
Gli spettacoli
Il primo spettacolo, rivolto ai piccoli da 1 a 5 anni, è «Mi piace», di e con Maria Giulia Campioli e Claudio Mariotti. Maria Giulia vive nel suo mondo bianco. Forse è monotono, ma c’è tutto quello che le serve. Le piace, è felice. Coltiva un piccolo sogno: far crescere un bel fiore colorato. Una notte riceve in dono, dall’omino dei sogni, una valigia magica, rossa, piena di suoni e cose colorate, tutte necessarie per coltivare un dono speciale: un seme. Giulia lo pianta, lo innaffia, lo coccola, aspetta che cresca, con tempo e costanza.
Il 6 ottobre, in scena Pasquale Buonarota e Alessandro Pisci con «Quadrotto, tondino e la luna» per i bimbi tra i 2 e i 7 anni. Protagonista un quadrato bambino di nome Quadrotto, che abita in un mondo quadro, e parla e si muove come lui. Quando incontra Tondino, un tipo strambo e che non sta mai fermo, si accorge che non è facile fare amicizia con chi parla un altro linguaggio ed è così diverso… Saranno i bambini ad aiutarli.
Il 13 ottobre, con «Brum!» dedicato a bimbi tra i 2 e i 6 anni. Pietro Fenati ed Elvira Mascanzoni, giocando con i riflessi dell’acqua su una tela bianca e accompagnati dalle musiche di Satie e Cage, accompagnano i piccoli alla scoperta di un mondo del non detto, che per i bambini è il mondo del non visto, del non toccato, del non ancora scoperto. È un mondo che comincia a due passi dalle braccia della mamma, e che il teatro rende visibile.
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