Il genocidio del Ruanda: la mostra in San Francesco a Brescia
A 30 anni dal genocidio del Ruanda, in cui morirono circa un milione di persone, anche a Brescia si ricordano quei terribili giorni, ma soprattutto quello che venne dopo.
La mostra
I volti e le storie delle persone e delle istituzioni che hanno contribuito a ricostruire il Ruanda sono i protagonisti della mostra fotografica «Rwanda 1994. Per non dimenticare il genocidio, le vittime e i Giusti - Riconciliazione e rinascita in Ruanda dopo il genocidio del 1994», promossa alla chiesa di San Francesco dalla cooperativa Cattolico-democratica di Cultura con le Acli provinciali di Brescia e Fondazione Museke in collaborazione con i Frati francescani minori conventuali.
«Oggi siamo qui a fare memoria del male per non dimenticare – ha detto padre Alberto Tortelli del Convento di San Francesco ieri, nel corso dell’inaugurazione –, ma anche del bene, che ci aiuta a tenere viva la speranza e ci aiuta a fare in modo che il senso di umanità prevalga». L’esposizione costella il chiostro del convento, un luogo che già di per sé richiama la pace, ed «è una delle iniziative che aprono il Festival della pace organizzato dal Comune di Brescia» ha rammentato il presidente del Consiglio comunale, Roberto Rossini.
Tra gli organizzatori, come detto, c’è anche la Fondazione Museke «che allo scoppio della guerra civile era presente in Rwanda – ha ricordato il presidente don Roberto Lombardi – ed è riuscita in pieno conflitto a evacuare, portando con sé un centinaio di civili».
L’attivista
Ieri all'inaugurazione era presente anche una testimone diretta del genocidio: l’attivista rwandese Godeliève Mukasarasi, vincitrice dello Human rights international award nel 2011 e dell’International women of courage award nel 2018.
L’esposizione rimarrà aperta fino al 24 novembre dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18. L’ingresso è libero.
Il Festival della pace proseguemartedì 12 novembre nella sede dell’Università Cattolica (via Trieste 17) con la presentazione, alle 11, del volume «Debre Libanos fra storia e memoria» di Paolo Borruso. L’incontro sarà anche l’occasione per una riflessione più ampia sulla memoria storica quale fondamento della cultura della pace.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
@Buongiorno Brescia
La newsletter del mattino, per iniziare la giornata sapendo che aria tira in città, provincia e non solo.