Edoardo Stramacchia in mostra al Museo Lechi: arte, caos e intelligenza

«A questo punto della mia vita non posso fare altro che stare alla finestra ed osservare».
Così Edoardo Stramacchia (Anfo, 1949), protagonista della mostra attualmente in corso al Museo Lechi di Montichiari, commenta il suo approccio alla realtà e al rapido susseguirsi di trasformazioni che caratterizzano il tempo presente. Non è un caso, infatti, se molti dei titoli che identificano le sue opere fanno cenno a concetti come “caos” e “intelligenza naturale”, provocazioni mai scomposte su uno stato comune che caratterizza la società e il mondo contemporanei.
«Il vero e proprio inizio del mio lavoro per come appare oggi – continua Stramacchia – avviene nel 1984, quando rimango folgorato dal graffitismo statunitense e capisco che c’è ancora molto da dire». Le opere in mostra, realizzate negli ultimi anni, rappresentano quindi gli esiti più recenti di un percorso iniziato ormai più di quarant’anni fa, nel quale la comunicazione e la società di massa sono state attentamente osservate e profondamente rielaborate dall’artista attraverso un linguaggio Pop, portato avanti mediante l’utilizzo del fumetto e dei celebri personaggi del panorama disneyano, da Topolino a Paperino, da Pippo a Pluto.
Quel che ne deriva, e che è possibile sperimentare visitando la mostra, è la sensazione di conoscere esattamente le sagome che appaiono nei collage di Stramacchia, fino al momento in cui non ci si accorge che il loro continuo ripetersi, la loro spersonalizzazione tramite la cancellazione con il colore della parte figurata, la frammentazione e il riempimento dello spazio, conducono il visitatore ad un senso di disorientamento dovuto alla perdita dei suoi punti di riferimento. Dopotutto, la medesima sensazione che si può provare nell’incessante turbinio della quotidianità.
All’intelligenza artificiale, di cui oggi tanto sentiamo parlare, Stramacchia risponde con l’«intelligenza naturale», affermando che si tratta dell’unica intelligenza utilizzata per la realizzazione delle sue opere, nelle quali la componente umana e quella emotiva non possono in alcun modo essere escluse dal processo creativo, e dove il percorso e le esperienze che hanno portato l’artista, da autodidatta, ad avvicinarsi a correnti artistiche differenti, per poi approdare al linguaggio che oggi lo contraddistingue, sono di fondamentale importanza per definirlo e per renderlo immediatamente riconoscibile.
E se è vero, come sostiene Ludwig Wittgenstein nella frase scelta per aprire il catalogo della mostra, che «Tutto ciò che vediamo potrebbe anche essere altrimenti», allora il percorso presentato nella mostra rappresenta una continua scoperta per chiunque - osservando le opere di Edoardo Stramacchia e provando ad entrare nei suoi mondi popolati dai personaggi dei fumetti - provi a mettere in discussione anche quei punti che ha sempre ritenuto fermi.
La mostra è visitabile fino al 23 marzo, dal mercoledì al sabato dalle 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 18; la domenica dalle 15 alle 19. L’ingresso è gratuito. Per informazioni si può consultare il sito www.montichiarimusei.it o chiamare il numero 030-9650455.
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