De Vincenti e Bertelli, in via Musei la mostra «Mare o monti»
Giovanna Galli
Verrà inaugurata venerdì 20 settembre l’esposizione a quattro mani curato da Pasquale Di Palmo: a ospitarla è Palazzo Ponti a Brescia
Un'opera di Giuseppe De Vincenti
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In un’inedita sede espositiva, lo Spazio Scalabrini Bonomelli a Palazzo Ponti in via Musei 58/A, a Brescia, si inaugura domani alle 18 la mostra «Mare o monti» di Giorgio Bertelli (Brescia, 1957) e Giuseppe De Vincenti (Acri, Cosenza, 1954), a cura di Pasquale Di Palmo.
I due artisti
Legati da una decennale amicizia e da una attiva frequentazione nell’ambiente artistico cittadino, i due hanno dato vita ad un progetto a quattro mani che gioca sul filo del contrasto e della contrapposizione su diversi piani intrecciati. Il primo è quello esplicitato dal titolo, che palesa gli opposti orizzonti tematici esplorati dagli autori nel loro percorso parallelo: il mare, fatto di materia placida e luminosa, per De Vincenti, e i monti, scabri e densi di ombre e suggestioni, per Bertelli.
L'arte di Giorgio Bertelli
La scelta di concentrare il loro gesto su identici supporti cartacei di piccolo formato (19x13 cm) ha rappresentato per entrambi ulteriore pretesto per sperimentare effetti, tecniche e materiali diversi, coerentemente con i loro mondi espressivi: matite e pastelli morbidi, con una tavolozza di azzurri e colori caldi per le stesure levigate delle marine mediterranee di De Vincenti, mentre, per le sue montagne ispirate ad altri cicli del passato collegati a temi più vasti come quello della Grande Guerra, Bertelli ha preferito la forza simbolica e sintetica di un potente bianco e nero, pastoso e vibratile, ottenuto grazie all’utilizzo materico di pastelli ad olio. Tecniche ed effetti magistralmente condotti ad una narrazione visiva che proprio nel confronto puntuale e nella forza del contrasto aggiunge senso e intensità espressiva sia ai singoli lavori, affiancati in coppie, che all’intero percorso.
Le opere in mostra
Complessivamente le opere sono quaranta, tutte realizzate nel corso del 2023. L’allestimento ne prevede l’esposizione non a parete, ma su supporti orizzontali, per favorire una fruizione ravvicinata e diretta, che garantisca la possibilità per l’osservatore di calarsi intimamente nelle atmosfere evocate. Risulta così possibile cogliere anche i minimi scarti espressivi funzionali a un processo di costruzione di significati che, oltrepassando la mera rappresentazione figurativa del paesaggio, sfiora prospettive astratte e concettuali, più o meno esplicite e intenzionali, e ci ricorda che dietro al visibile ci sono mondi densamente abitati dall’invisibile. Per esempio, la mancanza di ogni presenza umana, acquista nel lavoro dei due artisti connotazioni diverse, ma ugualmente pregnanti.
De Vincenti insiste sulla rappresentazione seriale di un mare disabitato che si limita a riflettere il cielo, in una allure metafisica che se in alcune prove è calata in un contesto di realtà grazie alla presenza di spiagge, rocce, alberi, in altre rasenta la scansione puramente geometrica di azzurri limpidi e contrapposti, invitando lo sguardo ad un esercizio di totale immersione sensoriale e mentale. Bertelli, pur in linea con la sua rigorosa esplorazione degli anfratti più ombrosi dell’esistenza, dell’inquietudine intrinseca al peregrinare dell’uomo nel suo tempo, si sofferma simbolicamente su un’esplorazione della natura che, nella materia viva del colore/non colore che si rapprende sulla carta, acquista forme primordiali e iconiche, percorse da energie sotterranee, in cui si può cogliere con chiarezza anche ciò che non è esplicitamente pronunciato.
Informazioni
La mostra sarà visitabile il 20, 21, 27, 28 settembre e 4, 5 ottobre, dalle 17 alle 20 o su appuntamento (telefono: 339-908149 o 347-4345943).
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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