Arte

Con Meccaniche della Meraviglia l’arte contemporanea si fa largo a Brescia

Inaugurata anche la penultima della seconda serie di mostre della diciottesima edizione della rassegna
  • Le opere di Meccaniche della Meraviglia
    Le opere di Meccaniche della Meraviglia - © www.giornaledibrescia.it
  • Le opere di Meccaniche della Meraviglia
    Le opere di Meccaniche della Meraviglia - © www.giornaledibrescia.it
  • Le opere di Meccaniche della Meraviglia
    Le opere di Meccaniche della Meraviglia - © www.giornaledibrescia.it
  • Le opere di Meccaniche della Meraviglia
    Le opere di Meccaniche della Meraviglia - © www.giornaledibrescia.it
  • Le opere di Meccaniche della Meraviglia
    Le opere di Meccaniche della Meraviglia - © www.giornaledibrescia.it
  • Le opere di Meccaniche della Meraviglia
    Le opere di Meccaniche della Meraviglia - © www.giornaledibrescia.it
  • Le opere di Meccaniche della Meraviglia
    Le opere di Meccaniche della Meraviglia - © www.giornaledibrescia.it
  • Le opere di Meccaniche della Meraviglia
    Le opere di Meccaniche della Meraviglia - © www.giornaledibrescia.it
  • Le opere di Meccaniche della Meraviglia
    Le opere di Meccaniche della Meraviglia - © www.giornaledibrescia.it
AA

Entrando all’Ateneo di Brescia in via Tosio in questi giorni ci si imbatte in numerose statue neoclassiche contemporanee che si confondono con le opere realmente classiche. A tradirle sono i dettagli: un cellulare qua, un mocio là, uno stemma araldico piumato, un taglio di Fontana improbabile nel Settecento…

Si tratta delle opere di TheBouncyKillArt, collettivo torinese che si ispira all’arte classica e rinascimentale reinterpretata con l’occhio moderno. La mostra si intitola «Fabula Docet» e sarà visibile fino al 15 settembre. C’è molta ironia: i personaggi e le situazioni presentano numerosi riferimenti alla cultura pop e veicolano diversi messaggi. Le opere in mostra si rifanno al femminismo; il monumento equestre al pianterreno denuncia la maleducazione e la mancanza di rispetto verso i monumenti; la Venere del mocio vuole essere un omaggio al personale delle pulizie, alle casalinghe e ai lavori denigrati; e così via.

Accanto a questa mostra è stata inaugurata anche la penultima della seconda serie di mostre della diciottesima edizione di Meccaniche della Meraviglia (di cui fa parte anche «Fabula Docet»), ovvero la personale di Antonio Violetta negli spazi di Palazzo Averoldi in via Moretto, «Intrecci». L’ultimo vernissage di questa serie sarà domenica 16 a Moniga del Garda, con un’installazione di Fabio Racheli.

In «Intrecci» le stanze cinquecentesche di Palazzo Averoldi fanno da palco a una serie di lavori dello scultore bolognese classe 1953, intrecciando temi, forme e tecniche, colori e composizioni. L’esposizione sarà visitabile fino al 28 luglio.

Pietro Ghetti, presidente della commissione cultura del Comune di Brescia, era presente all’inaugurazione con il direttore artistico della kermesse Albano Morandi e alle curatrici (Allegra Ravizza e Beatrice Zanello per «Fabula Docet» ed Elena Scuri per Violetta). «I luoghi della città non devono essere scrigni di gioielli chiusi al pubblico o aperti solo per conferenze. Sono anche luoghi della contemporaneità: Brescia è una città attenta a tutte le arti».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@News in 5 minuti

A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.