Skoglund, Lotti, Backhaus: il programma del Brescia Photo Festival
Joel Meyerowitz, il maestro americano della street photography, era stato annunciato nei mesi scorsi (d’altra parte si tratta della prima mostra antologica italiana a lui dedicata). E ora sono arrivati anche gli altri nomi.
L’ottava edizione del Brescia Photo Festival – organizzato da Comune di Brescia, Fondazione Brescia Musei e Centro della fotografia italiana – sarà dedicata al tema «Archivi» e come sempre sarà ospitata un po’ al Museo di Santa Giulia e un po’ in altri luoghi di città e provincia. A partire dalla Cavallerizza, che per l’occasione aprirà le porte nella nuova veste di sede del centro fotografico nazionale.
Dal 25 marzo
Al Museo di Santa Giulia la retrospettiva su Joel Meyerowitz occuperà gli spazi espositivi dal 25 marzo al 24 agosto 2025. L’esposizione, curata da Denis Curti e realizzata in collaborazione con il Joel Meyerowitz Photography Archive di New York, raccoglie oltre novanta immagini. Scandite in capitoli tematici, queste fotografie raccontano il percorso del fotografo statunitense, che ha ridefinito il concetto di street photography introducendo l’uso del colore per catturare la complessità della realtà urbana.
Il 24 marzo, giorno precedente l’apertura della mostra, Meyerowitz sarà a Brescia per un incontro con il pubblico all’Auditorium del Museo di Santa Giulia, dove dialogherà con Denis Curti e firmerà le copie del catalogo edito da Skira.
In Cavallerizza
Alla Cavallerizza il programma espositivo si articolerà in più appuntamenti. Dal 12 aprile all’8 giugno due mostre affiancheranno i percorsi di Giorgio Lotti e Maria Vittoria Backhaus. La retrospettiva dedicata a Giorgio Lotti, curata da Renato Corsini e Laura Tenti, ripercorrerà la carriera del grande fotoreporter, le cui immagini hanno attraversato le pagine di riviste come «Epoca», «Paris Match» e «Stern». Il percorso conta circa cento fotografie in bianco e nero e a colori: tra gli scatti più iconici e narrativi si potranno osservare le foto scattate al funerale di Berlinguer, i reportage in Cina e il ritratto architettonico del Teatro alla Scala.
Parallelamente, la mostra dedicata a Maria Vittoria Backhaus, curata da Margherita Magnino e Carolina Zani, presenterà un viaggio attraverso il lavoro di una pioniera della fotografia in un’epoca durante la quale le donne con la macchina fotografica erano una manciata.
Attiva dagli anni Sessanta, Backhaus è conosciuta prevalentemente per la fotografia di moda e lo still life e per lo stile ironico, onirico e raffinato. Collaborò con testate come «Tempo illustrato», «Abc» e «Il mondo»: anche nel suo caso un centinaio di immagini ripercorreranno il suo percorso artistico, dalle sperimentazioni in bianco e nero alle produzioni a colori
Salis e Skoglund
Dal 13 giugno al 7 settembre sarà di nuovo la Cavallerizza a ospitare due nuove esposizioni. La prima, intitolata «Tanto di Tinto. L’eros di Tinto Brass nelle fotografie di Gianfranco Salis», sarà curata da Renato Corsini e Caterina Varzi e offrirà uno sguardo sul percorso artistico e personale di Tinto Brass attraverso le immagini di Gianfranco Salis, fotografo di scena e testimone privilegiato del lavoro del regista. La seconda, realizzata in collaborazione con Paci Contemporary, sarà una personale di Sandy Skoglund, tra le maggiori esponenti della staged photography. La sua mostra, intitolata «Nel paese delle meraviglie», presenterà circa settanta fotografie che esplorano il suo universo visivo, in bilico tra realtà e finzione, dalle prime sperimentazioni degli anni Settanta fino ai lavori più recenti.
Eventi collaterali
Al Cinema Nuovo Eden sarà quindi in programma una rassegna cinematografica dedicata alla fotografia, con documentari su Joel Meyerowitz e Guido Harari, il film «Il complotto di Tirana» (su una bufala dell’arte contemporanea) e il racconto «I Am Martin Parr».
Infine, la biblioteca «Antonio Amaduzzi» dedicata all’editoria fotografica, sarà accessibile al pubblico nella sede restaurata di via Cairoli (la Cavallerizza), con oltre tremila volumi dedicati alla storia e ai protagonisti della fotografia.
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