Boucher e Fragonard: capolavori francesi in mostra alla Casa Museo Zani
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Il primo pittore di re Luigi XV, e il suo più talentuoso allievo, dalla corte di Francia a Casa Museo Zani. I due straordinari dipinti di François Boucher (Parigi 1703 – 1770), già parte della collezione bresciana, incontrano altre tre tele del maestro e un dipinto di Jean Honoré Fragonard (Grasse 1732-Parigi 1806) provenienti da Palazzo Barberini e da Galleria Corsini di Roma, in una mostra inedita, che celebra i due grandi autori francesi non solo come geniali figuristi ma anche come eccellenti paesaggisti e interpreti dell’armonia tra figure e natura circostante, secondo i dettami del mito di Arcadia, in voga tra gli artisti nella Francia della metà del Settecento.
Il valore della mostra
«Si tratta di un’occasione straordinaria non solo per scoprire opere poco note al pubblico – commenta il curatore della mostra Massimo Capella, direttore della Casa Museo della Fondazione Paolo e Carolina Zani di Cellatica -, ma anche per riscoprire i nostri due capolavori bresciani, Venere nella fucina di Vulcano e l’Allegoria della Terra. Su queste opere abbiamo fatto un intervento di restauro e soprattutto delle indagini non invasive, che ci hanno consentito di mettere in luce alcuni aspetti compositivi veramente interessanti». In particolare il dipinto «Venere nella fucina di Vulcano» (1746-47), considerata l’opera di Boucher più scenografica e imponente oggi conservata in una collezione italiana, è strettamente legata a un dipinto con il medesimo soggetto oggi custodito al Musée du Louvre di Parigi. «I pentimenti individuati nel nostro quadro – chiarisce Capella –, nella posizione della mano di Venere e nella figura dell’Amorino che tiene in mano una freccia, convalidano l’ipotesi già avanzata dalla critica che questa sia la prima versione della tela poi realizzata per il castello reale di Marly e oggi conservata al Louvre».
Dalle indagini sono inoltre emersi i «segreti di bottega» per la realizzazione dei rinomati timbri dei rosa e dei carnati: il celebre rosa Pompadour, ispirato dalla Favorita di Luigi XV, era ottenuto con una miscela perfetta di bianco di piombo, vermiglione finemente macinato, parti di lacca rossa carminio e pigmento giallo.
Dalle collezioni delle Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma arriva invece «La piccola giardiniera» (1767 ca.), emblema della spensieratezza ricercata dalla corte reale francese. Immersa nella natura e con fiori appena colti, l’ideale bellezza femminile dell’epoca è raffigurata nelle sembianze di una pastorella seducente, ingenua solo in apparenza. L’incarnato è porcellanato, le forme aggraziate sotto un vaporoso abito di seta alla moda, mentre guarda a sinistra, oltre la scena, forse attratta dall’amato nascosto nel bosco. Sempre dalle Gallerie romane, le tele «Il mattino» e «La sera» (1764) immortalano il medesimo luogo nei pressi di Beauvais, dove sorgeva l’arazzeria diretta dal pittore.
Emerge la ricerca dell’armonia tra uomo e natura, e l’influenza esercitata su Boucher della pittura olandese. Completa il percorso «Annette a vent’anni» (1762 ca.), vero gioiello della produzione pittorica di Fragonard che, come il suo maestro Boucher, vinse il Prix de Rome nel 1753 ed eseguì numerosi incarichi alla corte del re. Il dipinto è un esempio di quella pittura di carattere allegorico e intrisa di riferimenti maliziosi in perfetto stile Rococò tanto apprezzati alla corte di Luigi XV e Luigi XVI.
All’interno di Casa Museo Zani, queste tele sono poste in dialogo con le oltre 1.200 opere della collezione permanente, che costituisce una delle raccolte d’arte Barocca più rilevanti d’Italia: sculture e complementi d’arredo di epoca sei e settecentesca, tra cui anche la coppia di Cigni dorati appartenuti a Madame Pompadour, parte di una serie di otto pezzi realizzati attorno al 1755 su disegno di Lazare Duvaux e destinati alla toilette dell’appartamento della favorita di Luigi XV all’hotel d’Evreux, l’attuale palazzo dell’Eliseo.
Orari e biglietti
La mostra «Boucher e Fragonard. Alla corte del re» alla Casa Museo Zani di Cellatica (via Fantasina 8) si potrà visitare fino al 25 maggio, da martedì a venerdì dalle 9 alle 13, sabato e domenica dalle 10 alle 17. Intero 12 euro, ridotto 10 euro (elenco completo riduzioni e categorie esenti dal pagamento: info@fondazionezani.com). L’accesso alla Casa Museo e alla mostra è consentito solo con visita guidata su prenotazione al sito www.fondazionezani.com, all’indirizzo email info@fondazionezani.com o telefonicamente al numero 030.2520479.
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