Arte

Alla Collezione Paolo VI tutte le opere d'arte cinetica della Donazione Paci

«L’inganno ottico» è il nome della mostra in programma dal 3 febbraio: riunisce 60 opere donate dal corniciaio Francesco Paci
«Cadaques», 1987, acrilico su tela, 60x60 cm, di Beppe Bonetti
«Cadaques», 1987, acrilico su tela, 60x60 cm, di Beppe Bonetti
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Quando François Morellet, Julio Le Parc e Horacio Garcia Rossi passavano da Brescia - negli anni ’60 la scena cinetica era di casa alla galleria Sincron - le loro opere le metteva in cornice Francesco Paci. Corniciaio da una vita, per lui è stato naturale trasformare le conoscenze professionali in passione. «Avevo un laboratorio di cornici e gli artisti cinetici erano legati a Brescia perché rappresentati dalla galleria Sincron. Quando c’era qualche mostra passavano da me. La storia della mia collezione nasce dalla conoscenza con loro. Mi sono appassionato lavorandoci». Una collezione particolare, di nicchia, pregiata e puntuale: l’arte cinetica e programmata è sì conosciuta, ma spesso sommariamente. Trovare una raccolta esaustiva è prezioso, e ora chi passerà dalla Collezione Paolo VI a Concesio potrà approfondire meglio. Proprio grazie alla collezione di Paci.

«L’inganno ottico. Opere d’arte cinetica dalla Donazione Paci» è la prossima mostra in programma nella sede espositiva: dal 3 febbraio (il vernissage sarà alle 17) fino al 23 marzo, la vasta collezione di arte optical e programmata sarà esposta nella sua interezza. Paci ha deciso di donarla - grazie alla mediazione dell’artista Beppe Bonetti, le cui opere saranno esposte - alla Fondazione Opera per l’Educazione Cristiana, inserendola poi ufficialmente nel patrimonio permanente della Collezione d’arte contemporanea Paolo VI. «Si tratta di 60 opere che ho deciso di donare perché qui ho trovato disponibilità. Non solo per questa esposizione, ma perché poi verranno esposte nel percorso permanente, anche a rotazione. Lo faccio per il pubblico. La mia filosofia è: non disfare le collezioni».

I collettivi artistici

Se gli si chiede se abbia un artista preferito o un’opera a cui è più legato, non riesce a rispondere. «Ognuna ha una storia, ognuna parla di un rapporto, di una cena…». Ma riguardo ai collettivi (che in quegli anni e in quegli ambienti erano diversi) si sbilancia: «Il Groupe de Recherche d’Art Visuel, il GRAV, è il mio preferito. Ho anche il catalogo della retrospettiva che fecero sul Lago di Como nel 1975, su un battello itinerante. Lo curò Luciano Caramel». Anche questo è stato donato al museo, così come altri libri e cataloghi che entreranno nella biblioteca.

Attività per i bambini

Oltre ai meri fini espositivi, Paci spera in una buona attività didattica, «anche per i bambini. Il rapporto dell’arte con l’insegnamento è essenziale». Con lui è d’accordo la direttrice Marisa Paderni, che ha co-curato la mostra con Anita Franchi. «Organizzeremo diverse attività. Dopo l’inaugurazione della mostra partiranno le visite guidate gratuite del sabato pomeriggio, ma progetteremo anche un laboratorio didattico per bambini e per tutto il pubblico. Dato che parte delle opere entreranno nel percorso espositivo, queste verranno inserite nella proposta didattica. In programma c’è anche un incontro con Paci e Bonetti per raccontare il senso del fermento artistico di quegli anni».

La collezione mostrerà bene le caratteristiche dell’arte optical, cinetica e programmata, che non è fatta solo di opere in movimento o illusioni ottiche, ma anche di coinvolgimento del pubblico e di aspetti ludici e inaspettati.

Grandi nomi

«Il nucleo della collezione è molto coerente - anticipa Paderni -. Ci sono i nomi principali - Garcia Rossi, Hugo Demarco, Francisco Sobrino, Mario Nigro, Walter Fusi, Joël Stein, Morellet… -, ma non solo. Noi come Collezione abbiamo un cuore di opere d’arte astratta. L’arte optical e programmata mancava, ma si inserisce bene tra le opere non figurative che già abbiamo. Per quanto riguarda la ricerca del movimento e delle illusioni ottiche per noi è una novità. Le opere sono tante. I nomi grandi. Questo consente di arricchire la collezione con coerenza: anche in questi lavori c’è l’intento di cogliere la perfezione divina, in questo caso nella precisione della matematica e della geometria».

Ci sarà anche un catalogo della mostra. Non in forma di ebook (come solitamente fa la Collezione), ma cartaceo: riproduce tutte le opere in mostra e sarà acquistabile a offerta libera. 

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