Arte

Al Museo Diocesano una sezione permanente dedicata a Paolo VI

La Redazione Web
Dall’1 marzo all’1 aprile è inoltre in programma la mostra «Artisti per il pontificato di san Paolo VI», con alcuni oggetti caratteristici della vita del papa bresciano
  • Gli oggetti di Paolo VI in mostra al Diocesano
    Gli oggetti di Paolo VI in mostra al Diocesano
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L’1 marzo sarà inaugurata una sezione permanente dedicata a Paolo VI all’interno del Museo Diocesano di Brescia.

Per celebrare l’iniziativa dall’1 marzo all’1 aprile è in programma la mostra «Artisti per il pontificato di san Paolo VI» che commemora la figura del papa bresciano attraverso oggetti caratteristici della sua vita, alcuni dei quali già conservati al Diocesano.

I manufatti esposti sono rappresentativi della figura e dell’operato di san Paolo VI: la casula, la veste papale e lo zucchetto, il galero e l’anello episcopale, la copia della tiara papale, il ritratto realizzato dall’artista Francesco Bencivenga e il disegno preparatorio di Raffaele Scorzelli per il monumento del pontefice presente nel Duomo Nuovo di Brescia, insieme ad altri quattro bozzetti dello stesso artista.

La rassegna propone, inoltre, le 16 medaglie d’oro (annuali) provenienti dalla Biblioteca Apostolica Vaticana, battute nei sedici anni di pontificato, periodo caratterizzato da significativi cambiamenti culturali, in cui l'arte contemporanea stava sperimentando diverse espressioni e dava vita a movimenti, come il concettuale, il minimalismo e l’arte ambientale.

La rassegna si tiene in occasione del 60esimo anniversario del famoso «Discorso agli artisti», tenuto in Cappella Sistina il 7 maggio 1964, nel quale il papa – attraverso la frase «Noi abbiamo bisogno di voi. Il Nostro ministero ha bisogno della vostra collaborazione» – si rivolse ai partecipanti, tracciando le linee essenziali per ristabilire un’amicizia che prevedeva una collaborazione da entrambe le parti, senza nascondere i problemi e gli ostacoli che hanno in qualche modo rallentato o bloccato il dialogo. Propose due binari su cui procedere: la catechesi, in cui la comunità cristiana rendesse partecipi gli artisti nell’esperienza di fede; e il laboratorio, in cui la loro abilità e genialità si confrontasse con la materia e con la finalità dell’opera da realizzare.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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