Al Carme i colori distorti e il grottesco di Alejandro Rodríguez González
Colori forti, soggetti distorti, grotteschi, sempre umani. Alejandro Rodríguez González dipinge volti offuscati ma sorridenti, che giocano sul crinale del disagio e del mostruoso, ma con delicatezza.
Spagnolo residente a Berlino, già nel 2013 aveva esposto a Brescia e l’Associazione Carme l’ha invitato nuovamente negli spazi dell’ex chiesa dei Santi Filippo e Giacomo in via delle Battaglie 61/1 con la sua mostra «Self me». L’inaugurazione al pubblico sarà giovedì 14 marzo 2024 alle 19, dopodiché l’esposizione sarà accessibile a ingresso libero da giovedì a domenica dalle 17 alle 20.
«Appassionato pittore che lavora nell’ombra e fuori dagli schemi: non esegue quadri per la pubblicazione», lo descrive uno dei curatori, Alberto Petrò. «Il suo è un approccio arcaico che segue il bisogno ancestrale di lasciare un segno del proprio passaggio».
I soggetti
«Self me» parla in effetti di ricerca dell’identità nell’epoca dei social media e secondo Rodríguez González indaga la miseria dell’uomo. «Il tempo scappa veloce», spiega l’autore. «Da sempre abbiamo voglia di rimanere, di lasciare una discendenza al futuro. Come ci ricorderanno? Oggi però la gente è sola, o perlomeno si sente sola, e vuole ricordare il tempo presente, parlando di ciò che si vorrebbe fare, più che di ciò che si è fatto». Il focus finisce per lui sempre sulla paura di non essere ricordati. «Non è un discorso triste e drammatico. O forse lo è». Di certo è profondo e le opere fanno emergere bene tutto il pensiero.
I ritratti-non-ritratti esposti – che sono stati eseguiti nel corso di due anni, alcuni addirittura nei giorni scorsi durante la residenza artistica presso Carme – sono di persone a lui vicine, «e ci sono anche io», svela. «Ma volutamente non dipingo visi precisi: potrebbe trattarsi di chiunque».
Conclude la mostra un’installazione specchiante, per riflettere sulla vita parallela e virtuale di questo secolo.
Sulla mostra
«Carme riesce ogni volta a portarti in un mondo diverso varcando la porta», ha detto durante la presentazione della mostra la sindaca di Brescia Laura Castelletti. «Pensiamo a “China Now” o all’enorme serpente rosso di Vera Uberti dei mesi scorsi. Carme è garanzia: stupisce sempre intercettando i diversi approcci all’arte, porta ad affrontare le questioni contemporanee con gli occhi degli artisti. E questa è una ricchezza della nostra città che vuole diventare città europea». Fabio Bix, rappresentante dell’associazione organizzante, concorda con lei. «Fino a giugno gli eventi guarderanno proprio all’internazionalità. Il prossimo artista è infatti Leonardo Anker Vandal, danese che vive a Brescia».
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