Arte

L’Africa di Giba in mostra a Verolavecchia

Viviana Filippini
A Villa Alghisi-Montini fino al 15 giugno l’antologica dell’artista bassaiolo: contaminazione tra le sue pitture, sculture, fotografie e i manufatti del Continente nero
Il taglio del nastro a Villa Alghisi Montini © www.giornaledibrescia.it
Il taglio del nastro a Villa Alghisi Montini © www.giornaledibrescia.it
AA

La conoscenza più pura e primigenia dell’uomo, della natura è quella che anima le opere di Giba (Gianni Barili), l’uomo e l’artista figlio della Bassa Bresciana. Questo il motore della mostra «Giba Antologica. Viaggio reale. Made in Verolavecchia» inaugurata ieri a Villa Alghisi Montini a Verolavecchia, curata da Roberto Consolandi e aperta fino al 15 giugno. L’esposizione è promossa dall’Amministrazione Comunale di Verolavecchia con la partecipazione di istituzioni e di sponsor e ripercorre cinquant’anni della produzione artistica di Giba che tanto ha viaggiato all’estero portando poi nella propria terra gli echi dei luoghi e delle etnie conosciute.

«Fin da bambino – ha detto Giba – volevo fare il pittore, ma essendo anche curioso ho viaggiato e fotografato proprio per vedere da vicino le realtà di cui avevo sentito parlare». Tanti luoghi visti, ma l’Africa è quello che rivive di più nelle immagini e nelle opere di Giba e quel «Made in Verolavecchia», nasce da un confronto e contaminazione del mondo interiore dell’artista, con i posti visitati e con la realtà della Bassa dove Giba – pittore, fotografo, scultore – vive e lavora.

Cinque sezioni

Il curatore Roberto Consolandi ha organizzato le opere in cinque sezioni: «Genesi di un viaggio. Vocazione pittorica. Il volto e il ritratto di Giba»; «Sul guardare. L’occhio interminabile della fotografia»; «Il mondo magico, tribale e animistico»; «Sculture in ferro. Metamorfica del bestiario africano. L’immaginario degli attrezzi contadini»; «Due rami dello stesso fiume: Arno Hammacher / Stefano Bombardieri. Il porto di libri: fotografie come opere d’arte dipinte».

Esse narrano il percorso artistico e umano di Giba dove la sua ricerca si è contaminata con la cultura primordiale africana grazie ai tanti viaggi. Accanto a manufatti africani in diverso materiale (legno, bronzo, terracotta, tela, ferro) ci sono le opere pittoriche di Giba, le sue sculture composte da oggetti del mondo rurale e contadino assemblati in modo tale da diventare animali locali o africani e le fotografie di paesaggi e d’Africa con quei ritratti dove oltre al soggetto, l’osservatore riesce a percepire la presenza di Giba.

«Quello che Giba fa – ha detto il professor Consolandi – è un viaggiare fisico e interiore che lo ha portato a conoscere l’uomo e il mondo andando nell’Africa più pura, prima della globalizzazione. Quello appreso in Africa, Giba lo ha poi relazionato alla propria terra, al mondo quotidiano, dando vita e forma nuova agli oggetti del mondo rurale, in un fare arte metamorfico dove in ogni singola opera e tecnica quello che è fondamentale sono il rapporto con la natura e la profonda l’umanità».

Giorni e orari

Il catalogo è a cura della Compagnia della stampa Massetti Rodella editore. «Giba Antologica. Viaggio reale. Made in Verolavecchia» resterà aperta fino al 15 giugno a Villa Alghisi Montini, dal venerdì alla domenica dalle 9.30 alle 12-30 e dalle 15 alle 19. Durante la settimana essa sarà accessibile solo a gruppi su prenotazione allo 030.9360407 interno 1 oppure via mail a info@comune.verolavecchia.bs.it.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@I bresciani siamo noi

Brescia la forte, Brescia la ferrea: volti, persone e storie nella Leonessa d’Italia.