A Brescia è nato il Museo Multisensoriale per promuove «l’inclusione sociale e culturale»
«Arte sensibile per menti coraggiose»: su questo motto è stato inaugurato il 4 maggio 2024 il Museo Multisensoriale di Brescia, allestito negli spazi dell’associazione Bambini in Braille in via sant’Antonio 16 a Mompiano, vicinissimo al giardino sensoriale con annesso orto per esplorare il mondo attraverso la sensorialità.
Il museo ospiterà mostre permanenti, mostre temporanee e laboratori, e in generale tante esperienze sensoriali che permettano a tutti di sviluppare nuove prospettive, imparare e socializzare. Prerogativa: le opere d’arte sono assolutamente da toccare. Sarà aperto a tutti, ma in particolare alle scuole: gli alunni che hanno prenotato la visita da qui a fine giugno sono già 400. Le scuole verranno accolte durante la settimana, mentre si prevedono domeniche di aperture straordinarie per tutti, che verranno via via comunicate.
Marianna Pasini e Marzia Sandri, arteterapeute, hanno riempito le sale di opere che sono il risultato di tante esperienze dell’associazione, che oggi si può definire «comunità educativa». Il percorso (che si può affrontare anche bendati) si svolge all’interno di una grande stanza e inizia con alcuni pannelli didattici per educare la mano alle forme tridimensionali. Continua con illustrazioni tattili di opere celebri (realizzate da alcune classi del liceo artistico Olivieri), una scultura dello scultore non vedente Felice Tagliaferri («Donna con capelli nel vento»), riproduzioni tessili di grandi opere, altorilievi scultorei da toccare, formelle in argilla di Brescia e Bergamo…
In Italia
In Italia c’è solo un museo tattile riconosciuto dal ministero come statale (l’«Omero» di Ancona), e Brescia aggiunge così un tassello al panorama dell’arte inclusiva, seppur in scala ridotta. Anche secondo Daniela Fiordalisi, disability manager volontaria di Bambini in Braille, che spiega come l’accessibilità dell’arte sia essenziale per le persone non vedenti. «Spesso quando si cerca di rendere accessibile la vita quotidiana si lascia da parte la partecipazione sociale. Ma toccare l’arte e le statue non è solo didattico: gli adulti non vedenti sono cresciuti senza questo approccio, ma oggi anche grazie a realtà come Bambini in Braille finalmente si inizia ad avvicinare l’arte a chi non vede».
Chiara Bresciani, psicopedagogista, è coordinatrice pedagogica del Museo. «L’idea dietro alla realizzazione dello spazio era promuovere l’inclusione sociale e culturale», dice, «e per questo come prima cosa proponiamo il progetto alle scuole, facendo fare l’esperienza a classi con bimbi con disabilità». Il sogno è stimolare la creazione di ambienti in cui tutti abbiano le stesse possibilità.
Elena Trainini, presidente di Bambini in Braille, spiega come tutto sia possibile grazie alle famiglie, allo staff e ai volontari. Piera Sciacca, sua vice, aggiunge che questo è un progetto che nasce da un desiderio longevo: «Nel 2016 abbiamo allestito un piccolo assaggio di mostra tattile a Palazzo Martinengo. L’esplorazione fa parte della nostra conoscenza e vogliamo insegnarlo anche agli altri. Siamo arrivati da poco a Mompiano e vorremmo condividere con tutti la nostra quotidianità, ovvero la sensorialità».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
@News in 5 minuti
A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.