Cultura

«Anticomunista»: bandito in Cina Winnie Pooh

Somiglierebbe troppo a Xi Jinping e sarebbe una sorta di simbolo dell’opposizione
L’orsetto e i suoi amici. Nel film «Ritorno al Bosco dei 100 Acri»
L’orsetto e i suoi amici. Nel film «Ritorno al Bosco dei 100 Acri»
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Chi lo avrebbe mai detto? Winnie Pooh è anticomunista. E così per il simpatico orsetto la Cina non è per nulla un Paese amico, anzi. Il film «Ritorno al Bosco dei 100 Acri», in uscita questa estate nelle sale di mezzo mondo, è stato letteralmente bandito in Cina. A riportarlo è il sito The Hollywood Reporter, che ha svelato un motivo ufficiale, ed un altro ufficioso (ma decisamente il più accreditato).

Secondo i funzionari cinesi l’uscita del lungometraggio nel Paese orientale farebbe superare la quota di titoli stranieri autorizziati alla distribuzione. Ma la vera ragione sarebbe un’altra: per via della somiglianza tra l’orsetto e il leader Xi Jinping, Winni sarebbe diventato un simbolo della resistenza e dell’opposizione al Governo comunista.

In rete da tempo circolano immagini palesemente ironiche in cui si paragona l’orsetto al presidente cinese. Inevitabile quindi che contro il personaggio (ed il film) scattasse la censura. Nulla di preoccupante per la Disney: anche senza la Cina le casse sono destinate a sorridere. Nel primo fine settimana di proiezione negli Stati Uniti, la casa produttrice ha stimato incassi superiori a 20 milioni di dollari. Il film uscirà in Italia a fine mese: per l’esattezza il prossimo 30 agosto. Nel film, tra i protagonisti, Ewan McGregor.

«Prima o poi il tuo passato ti raggiunge» si legge nel manifesto di «Ritorno al bosco dei 100 acri» di Marc Forster, e nel caso di Christopher Robin (Ewan McGregor) è stato proprio così. L’ex bambino che ha condiviso innumerevoli avventure con i suoi amici giocattoli, i buffi animali di pezza del Bosco dei 100 Acri (ora in versione live action), ritrova prima il fedelissimo Winnie Pooh, indifeso orsetto di pezza pieno di ottimismo e voglia di miele e poi, via via, tutti gli altri.

E con loro torna nell’uomo dal lavoro kafkiano (è responsabile del settore rendimento alla Valigeria Winslow di Londra) l’incanto della sua infanzia. Non solo, l’ingresso di Winnie, Tigro, Pimpi, Ih-Oh, Kanga, Ro, Tappo e Uffa contagerà alla fine tutti: da Evelyn Robin (Hayley Atwell), moglie perfetta di Christopher, alla loro figlia di nove anni Madeline (Bronte Carmichael) fino a Giles Winslow (Mark Gatiss), figlio smidollato del proprietario della premiata valigeria. Da qui tutta una serie di avventure in cui questi personaggi di pezza interagiscono in una Londra Anni 50-60 perfettamente ricostruita con 400 figuranti abbigliati, pettinati e truccati secondo la moda dell’epoca come si vede nelle scene della stazione ferroviaria di Londra (dove Winnie Pooh trova il suo palloncino rosso).

 

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