Cultura

Ambra si racconta: «Il treno mi ha salvato la vita»

L'artista romana, bresciana d'adozione, racconta il suo rapporto con il treno e ciò che legge e scolta durante i lunghi viaggi
AA

«Il treno Brescia-Roma andata e ritorno mi ha salvato la vita perché mi consente di fare la spola fra la casa e la capitale dove lavoro anche 4-5 giorni alla settimana e vedere sempre i miei due figli». Parola dell'attrice e conduttrice Ambra Angiolini, in occasione della sua uscita in qualità di madrina testimonial di Italo-Ntv.

«Ho dovuto cominciare ad amare il treno per forza, ci lavoro bene, posso continuare a fare delle cose, se poi è confortevole e ti senti davvero un pò a casa ci stai bene. Insomma leggo, studio, imparo a memoria le parti, ascolto musica e qualche volta dormo. Qualche volta invece per scherzo dico di farmi spedire le cose sul Brescia-Roma».

«Sulla musica che ascolto spazio dal rock ai Pink Floyd, a Diego Mancino che è un mio amico carissimo, uno dei più bravi in Italia, Fabrizio De Andrè, Gaber anche visto nei suoi monologhi teatrali su YouTube - ha detto -. Fra gli ultimi film che mi sono piaciuti, mi sono rotta le scatole di essere esterofila come metà mondo, 'Lo chiamavano Jeeg Robot' di Mainetti e 'Indivisibilì di De Angelis che trovo stupendo. Abbiamo attori e registi di qualità, ce la possiamo fare. Dobbiamo spingere sul nostro». 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia