Cultura

«Almanacco dei rimedi popolari» è in edicola con il GdB

La Redazione Web
Come ci si curava ai tempi della medicina popolare? Abitudini, convinzioni e gesti scaramantici arrivati fino a noi sono raccontati nel volume di Tiziana Granata acquistabile con il Giornale di Brescia a 8,90 euro, più il quotidiano
Il libro «Almanacco dei rimedi popolari» di Tiziana Granata (Editoriale Programma; pp. 168)
Il libro «Almanacco dei rimedi popolari» di Tiziana Granata (Editoriale Programma; pp. 168)
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Abbiamo iniziato questo viaggio parlando di origine delle ricorrenze, tra tradizioni e simboli. E, come il precedente «Almanacco delle tradizioni popolari», anche questo volume nasce con l’intento di raccontare e tramandare le nostre radici. Questa volta, però, parliamo di rituali, invocazioni ed erbe, e una domanda: come ci si curava ai tempi della medicina popolare? Il libro «Almanacco dei rimedi popolari» (Editoriale Programma; pp. 168) di Tiziana Granata, che racconta abitudini, convinzioni e gesti scaramantici della medicina popolare arrivati fino a noi, è in edicola con il Giornale di Brescia a 8,90 euro, più l’acquisto del quotidiano.

Il volume

Poche generazioni fa la scienza e la farmacopea moderna non esistevano e il ricorso ai medici è stato per molto tempo privilegio di pochi. In generale, si riteneva che le malattie fossero portate da figure sovrannaturali maligne e che per guarirne si dovesse fare appello a forze uguali e contrarie: ecco quindi che per riuscire a contrastarle si trovavano svariate soluzioni, a volte basate sull’esperienza concreta come nell’utilizzo di erbe e cibi, ma più spesso accompagnate da rituali, scongiuri e invocazioni che intrecciavano sacro e pagano, terreno e ultraterreno.

L’eco di queste antiche credenze è sopravvissuta fino a noi: la medicina popolare nasce dalla storia e dal territorio e spesso riemerge dal passato quando meno ce lo aspettiamo in abitudini, convinzioni e gesti scaramantici. Ce la portiamo dietro e ogni tanto la ritroviamo: è come la castagna matta che abbiamo raccolto l’anno scorso e teniamo ancora nella tasca del cappotto, così non ci viene il raffreddore.

L’autrice

Tiziana Granata è nata a Milano nel 1971. Da sempre appassionata di storia e tradizioni popolari, nel 2017 apre il blog «Fuochi nella nebbia» su Facebook, incentrato sulle sopravvivenze pagane in ambito cristiano. Nel 2019 si occupa della parte testuale del calendario edito da Mugello Comics e illustrato da grandi disegnatori italiani. Dal 2019 insegna Tradizioni popolari all’Università della Terza Età di Milano e tiene conferenze sulle tematiche del folklore italiano con particolare attenzione alle regioni del Nord. Dal 2020 inizia diverse collaborazioni con siti online e programmi radiofonici. Questo è il suo primo libro.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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