Al Sapiens festival nove saggi tracciano la rotta verso il futuro

Giuliana Mossoni
Alla rassegna Rampini, Albergoni, Grandi, Maternini, Di Ciaccio e Liotta, Mancuso, Billari e Riso. Appuntamenti in sette Comuni fra Brescia, Sebino e Bergamo
Una passata edizione del Sapiens festival
Una passata edizione del Sapiens festival
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È innegabile che, nel mondo del lavoro moderno, servono «nuove istruzioni per l’uso»: i cambiamenti, l’innovazione, l’intelligenza artificiale, la tecnologia, la nuova mentalità dei giovani e, perché no, le mode, hanno bisogno di nuovi paradigmi e di rinnovate modalità di lettura. Proveranno a fare questo lavoro i nove «sapienti» ingaggiati dal Sapiens festival, il format dell’associazione Reading che torna in autunno con una proposta del titolo «Homo faber - Buon lavoro! Ma servono nuove istruzioni».

Il palinsesto

Nove serate, una sorta di viaggio per fornire nuove «istruzioni per l’uso», che arriveranno da Federico Rampini, giornalista e scrittore, da Marcello Albergoni, manager di LinkedIn Italia, Alberto Grandi, storico dell’alimentazione, Lorenzo Maternini, membro del comitato sull’Intelligenza artificiale della presidenza Consiglio dei ministri, Stefano Mancuso, scienziato, Francesco Billari, rettore della Bocconi, Eliana Liotta, giornalista e divulgatrice, Eleonora Riso, vincitrice di Masterchef, e Daniela Di Ciaccio, imprenditrice sociologa.

Si salpa domenica alle 17 dalla Baia delle Rose di Costa Volpino insieme a Rampini, per un incontro dal titolo «Geopolitica up to date. E molto altro» e si prosegue il 18 alle 20.45 al Centro congressi di Boario con Albergoni e il suo «LinkedIn, tutto quel che c’è da sapere su dove va il lavoro», mentre il 22 settembre alle 17, in piazza a Sulzano, Grandi parlerà di «La cucina italiana, miti leggende e un gran (bel) lavoro»; il 23 alle 20.45, a Provaglio d’Iseo, Maternini si concentrerà su «L’Intelligenza Artificiale. Ci salverà (o no)?».

La quinta edizione di Sapiens volge il suo sguardo sull’homo faber, sul lavoro e sulla relazione fra uomo e occupazione, interrogandosi su quanto il lavoro sia un fattore di espressione di sé tale da dovergli sacrificare il «tempo della vita».

«Da qui nasce una costellazione di domande che porremo agli ospiti di Sapiens - annuncia Claudia Mangili, presidente di Reading -. Che fine farà il lavoro e sarà ancora un fattore identitario? Ci riconosceremo ancora nella professione e come dovremo strutturare le aziende per trattenere i giovani? Dobbiamo temere lo sviluppo delle intelligenze artificiali?». Gli incontri, liberi con prenotazione consigliata su Eventbrite, si svolgeranno in sette Comuni fra Brescia, Sebino e Bergamo (info: www.sapiensfestival.it)

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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