Cultura

Al MuSa di Salò torna il Garda Lake History Festival

Dal 2 al 17 dicembre tante iniziative per conoscere la storia, in particolare il periodo compreso tra il 1943 e il 1945
GARDA LAKE HISTORY FESTIVAL
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«Open to our history»: aprire le porte alla conoscenza della nostra storia, per riflettere su uno dei suoi capitoli più nefasti, la Repubblica sociale italiana (RSI), residuo statale del governo fascista che sulla sponda bresciana del lago di Garda aveva installato alcune delle sue sedi istituzionali più importanti, tanto da essere passata alla storia col nome di «Repubblica di Salò». Con questo slogan riparte la seconda edizione del «Garda Lake History Festival», dal 2 al 17 dicembre, organizzato dal Centro studi Rsi nelle sale del MuSa, il museo civico di Salò. 

Un calendario, due percorsi

Il calendario si divide in due percorsi, «Vivere la storia al Museo della Rsi» ed «Editare e musealizzare la storia», rivolti all’approfondimento della storia della Repubblica sociale, della musealizzazione della storia e del tema della promozione della lettura e del libro durante il regime.

Previsti 300 ingressi gratuiti per visite guidate delle scuole dal 2 al 16 dicembre, visitate guidate gratuite con i curatori museali, fino a un massimo di 50 visitatori, alle 14 e alle 15 del 3 dicembre e 400 ingressi gratuiti per il pubblico generico nei giorni 2, 3, 8, 9, 10 dicembre.

  • La presentazione del Garda Lake History Festival
    La presentazione del Garda Lake History Festival
  • La presentazione del Garda Lake History Festival
    La presentazione del Garda Lake History Festival
  • La presentazione del Garda Lake History Festival
    La presentazione del Garda Lake History Festival

Sempre al MuSa, il 2 dicembre sarà ospitato il talk «Come progettare un museo» con lo studio bresciano Tortelli e Frassoni e quello veneziano Polo 116. Il 16 l’incontro «L’ultimo Mussolini», con la presentazione del catalogo del Museo Rsi e talk con Vittorio Emanuele Parsi. Infine la presentazione «Il libro in dittatura», con la presentazione del volume «“Ogni casa senza libro è come una spelonca”. La Festa nazionale del libro (1927-1938)» di Roberto Chiarini ed Elena Pala. Tutti gli incontri avranno luogo alle 17, sarà possibile anche assistervi in streaming sul canale YouTube del Centro studi Rsi. Per le prenotazioni: info@musasalo.it

Altro tema è la conoscenza dei luoghi legati alla Rsi: nell’ambito del festival, il Centro studi ha promosso il rifacimento del materiale comunicativo sulle targhe apposte nel 2008 per segnalare i palazzi che a Salò e Gardone ospitarono sedi del governo repubblichino. Sono stati rinnovati i pannelli e stampate 2000 brochure bilingui con la mappa dei luoghi, reperibili negli Infopoint comunali e al MuSa.

Avvicinare il pubblico alla storia

«Il progetto di quest’anno vuole aprire alla storia, rivolgendosi ai giovani ma anche a un pubblico che magari con la storia ha poca dimestichezza – ha spiegato nella conferenza stampa di presentazione Elena Pala del Centro studi Rsi –. La prima edizione del 2019 verteva sul centenario di Fiume, quest’anno ci siamo focalizzati sulla conoscenza del periodo 1943-45, dal momento che il Centro studi ha curato il nuovo allestimento della sezione Rsi del MuSa». Sull’approfondimento dedicato al libro, la studiosa aggiunge che «oggi siamo abituati ai grandi saloni del libro come momento di promozione alla lettura, ma queste fiere in Italia iniziano nel 1927, per interrompersi nel 1937 e riaprire poi a guerra finita». «Per il MuSa è un progetto preziosissimo – ha aggiunto la direttrice del museo Lisa Cervigni –, che ci peretterà di rendere viva la sezione dedicata all’Rsi, inaugurata a giugno».

Al festival, reso possibile grazie alla collaborazione col MuSa e la Cooperativa La Melgrana, danno il loro sostegno l’assessorato alla cultura della Regione, la Provincia, il Comune di Salò, Fondazione Provincia di Brescia Eventi – HU-BS Martinengo, la Camera di Commercio di Brescia e la Centrale del latte. «Il nostro rapporto col Centro studi Rsi e il Musa è cresciuto nel tempo – ha detto la presidente di Fondazione Provincia di Brescia Eventi Nicoletta Bontempi –. Questo progetto si rivolge in particolare ai giovani e a chi deve informarsi sulla storia con metodi e mezzi diversi: per noi è un’occasione di proporre alla nostra società nuovi metodi e modalità». Per la Regione le parole dell’assessora a cultura e autonomia Francesca Caruso: «Musealizzare la storia: è questa la più importante iniziativa che da tempo mette in campo il Centro studi Rsi si Salò», ha detto.

Dal presidente del centro studi Rsi Roberto Chiarini una riflessione sul senso dell’iniziativa: «Vogliamo comunicare col grande pubblico e coinvolgere i giovani – ha detto –. Cerchiamo di raccontare la storia e renderla un’esperienza che ravvivi la memoria e attivi un approccio critico consapevole al passato, per riscoprire dal punto di vista intellettuale e critico una pagina finora solo motivo di polemiche e meno di riflessione».

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